Luigino Bruni

Intervista su Radio 24 a Si può fare

Sabato 9 ottobre 2021 nell'ambito della trasmissione di Laura Bettini "Si può fare", Luigino Bruni, direttore scientifico di The Economy of Francesco, è intervenuto aprendo la puntata dedicata al rapporto tra religioni e ambiente, e spiegando come sia nato questo movimento scaturito dalla lettera di Papa Francesco ai giovani del 1° maggio 2019, e quali siano le attività che svolge.

 Ascolta Intervista:

Intervista su Radio 24 a Economia in pagine

Logo Radio24Sabato 26 agosto nell'ambito della trasmissione di Gianfranco Fabi "Economia in pagine", Luigino Bruni ha presentato il suo libro "Elogio dell'auto-sovverssione" (Città Nuova Editrice, €13,00, 120 p).

La necessità di un continuo cambiamento sia nelle organizzazioni che nella vita di tutti i giorni, ma anche nell'economia. Senza cambiamenti non si progredisce, non si ricostruisce e quindi ci si avvia al declino. Bisogna rigenerare ogni giorno un senso affinché si possa credere nel futuro creando ideali, ma senza sfociare nelle ideologie che soffocano l'ideale e l'organizzazione che nasce da questo ideale. Quando si raggiunge il successo bisogna trovare un modo per rinnovarsi, perché senza spirito di rinnovo il successo finisce in fallimento.

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Intervista su Radio 24 a Economia in pagine

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La necessità di un continuo cambiamento sia nelle organizzazioni che nella vita di tutti i giorni, ma anche nell'economia. Senza cambiamenti non si progredisce, non si ricostruisce e quindi ci si avvia al declino. Bisogna rigenerare ogni giorno un senso affinché si possa credere nel futuro creando ideali, ma senza sfociare nelle ideologie che soffocano l'ideale e l'organizzazione che nasce da questo ideale. Quando si raggiunge il successo bisogna trovare un modo per rinnovarsi, perché senza spirito di rinnovo il successo finisce in fallimento.

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Caterina e Flavio di Weeklynews hanno intervistato Luigino Bruni; la trasmissione è andata in onda il 17 ottobre 2020

pubblicato su RadioLuiss il 17/10/2020

Una conversazione sulla teoria del valore e del mercato, la felicità rapportata all'economia e molto altro!

Ascolta l'intervista:

Loppiano attende la visita di Papa Francesco il prossimo 10 maggio. Intervista di Adriana Masotti a Luigino Bruni. Radio Vaticana - 7 maggio 2017

pubblicato su Radio Vaticana il 07/05/2018

Logo radiovaticanaNata nel 1964, la cittadella internazionale del Movimento dei Focolari conta oggi circa 850 abitanti di 65 nazioni. Ogni anno accoglie migliaia di visitatori ed è divenuta punto d'incontro tra popoli, culture e religioni. La componente internazionale e multiculturale fa di Loppiano un "laboratorio di fraternità" con oltre quarant'anni di esperienza. Prima nata delle 25 cittadelle dei Focolari sparse nel mondo, "Loppiano è un gesto profetico" - dice ai nostri microfoni l'economista Luigino Bruni, membro del Movimento:

Ascolta Intervista:

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Meritocrazia, giustificazione etica della disuguaglianza

 pubblicato su Radio Articolo 1 il 09/04/2019

Intervista a Luigino Bruni nella puntata di "Piazza del Lavoro" del 9 aprile 2019

Affrontiamo con Luigino Bruni, storico del pensiero economico, il tema del talento ridotto a merito, l’oblio di parole come umiltà e mitezza, le ideologie sostituite dalla tecnocrazia. E i divari tra gli strati sociali crescono. Puntata a cura di Simona Ciaramitaro

Ascolta il programma: 

«Non solo economisti»  di Luigino Bruni a Vite che non sono la tua. Nella prima puntata Luigino Bruni narra le vicende ed il pensiero dell'economista Albert-Otto Hirschmann

pubblicato su RaiPlayRadio il 04/12/2021

Otto-Albert Hirschmann è stato un economista tedesco di origine ebrea, nato a Berlino del 1915, la cui vita si intrecciò con gli eventi tragici del suo tempo. Luigino Bruni ci racconta le principali tappe della sua formazione e gli incontri fondamentali della sua vita. Si sofferma poi sulla sua opera più celebre, Exit, Voice and Loyalty, un libro che analizza il nesso tutt’altro che scontato tra il meccanismo della defezione (“exit”) e quello della protesta (“voice”). Mentre il primo è lo strumento per eccellenza a cui si fa abitualmente ricorso nei mercati, il secondo trova maggiore applicazione nella sfera politica e nella società civile, ossia in contesti nei quali l’uscita rappresenta spesso una scelta molto costosa o addirittura traumatica..

Ascolta il programma:

«Non solo economisti»  di Luigino Bruni a Vite che non sono la tua. Nella seconda puntata Luigino Bruni narra le vicende ed il pensiero dell'economista anconetano Giorgio Fuà

pubblicato su RaiPlaySound il 05/12/2021

Ripercorrere l’esistenza di Giorgio Fuà, uno dei più importanti economisti italiani del secondo Novecento, significa toccare la carne di alcuni passaggi decisivi della vita dell’Italia e dell’Europa, e non solo di quella economica. Giorgio Fuà nasce nel 1919 da una benestante famiglia anconetana di origini ebraiche: crescere nell’Italia fascista, iniziare l’università a Pisa con le leggi razziali del 1938, segneranno per sempre la visione del mondo di Giorgio, quella economica e insieme quella etica e politica. Dopo aver completato gli studi a Losanna, fondamentale fu per Fuà e per l’economia italiana l’incontro altamente generativo con Adriano Olivetti i cui frutti andarono ben oltre i dieci anni di lavoro comune, segnandolo per tutta la vita: non a caso nel 1960, dopo dieci anni di “pausa” tra le Nazioni Unite a Ginevra (1950-1955) e l’Eni di Mattei (1955-1960), Fuà deciderà di dedicarsi interamente alla ricerca e alla fondazione della facoltà di Economia e commercio di Ancona (oggi Facoltà di Economia "Giorgio Fuà") e nel 1967 chiamerà la sua scuola di formazione manageriale Istao, Istituto Adriano Olivetti.

Ascolta il programma:

«Non solo economisti»  di Luigino Bruni a Vite che non sono la tua. Nella terza puntata Luigino Bruni narra le vicende ed il pensiero dell'economista fiorentino Giacomo Becattini

pubblicato su RaiPlaySoundil 11/12/2021

Becattini è stato il grande teorico dei distretti industriali. La teoria dei distretti di Becattini ha un’origine pratica legata alla sua esperienza di economista a Prato, dove per tanti anni studiò il distretto pratese lavorando in istituti di ricerca come l’IRPET (Istituto Regionale per la Programmazione Economica della Toscana) e l’IRIS (Istituto di ricerche economiche e sociali di Prato) e dove fondò, nel 1991, la libera scuola di Artiminio per lo sviluppo locale. Ma la teoria dei distretti ha anche un’origine teorica, legata allo studio che Becattini, fin da giovane, fece del pensiero di Alfred Marshall. Come dirà Becattini in un libro del 2015 gli imprenditori devono avere ‘coscienza dei luoghi’ abitati dalle loro imprese, luoghi che sono l’insieme del patrimonio culturale, artistico, scientifico, tecnico, artigianale, culturale. Dal lavoro sui distretti Becattini pensa davvero ad un altro modo di fare economia.

Ascolta il programma a questo link 🎙

«Non solo economisti»  di Luigino Bruni a Vite che non sono la tua. Nell'ultima puntata Luigino Bruni narra le vicende ed il pensiero del filosofo ed economista indiano Amartya Sen, premio Nobel dell'Economia 2008

pubblicato su RaiPlaySound il 12/12/2021

Amartya Sen, filosofo ed economista indiano, premio Nobel per l’economia nel 1998, è uno dei pensatori più originali e innovativi del nostro secolo. Sen ha introdotto in economia concetti prima di lui non considerati, o perlomeno considerati a margine: diritti, libertà, capability, functionings, diventano con Sen oggetti, non semplici corollari o presupposti, della scienza economica (potremmo quasi dire che c’è un modo di fare economia ‘prima di Sen’ e ‘dopo di Sen’).

Ascolta il programma a questo link 🎙

Vatican news ha intervistato l'economista Luigino Bruni sull'assegnazione del Nobel dell'Economia 2020 a Paul R. Milgrom e Robert B. Wilson, studiosi teoria delle “aste”: "Si tratta di meccanismi che interessano da vicino grandi compagnie, ma un settore lontano dalla vita delle persone"

di Fausta Speranza

pubblicato su Vatican News il 12/10/2020

 Gli studiosi statunitensi Paul R. Milgrom, 72 anni, e Robert B. Wilson, 83 anni, entrambi docenti all’Università di Stanford vincono l'edizione 2020 del cosiddetto Nobel per l'economia. Nella motivazione si legge che si sono distinti “per i miglioramenti della teoria delle aste e l’invenzione di nuovi format per aste”. Il loro lavoro innovativo è stato utilizzato, in particolare, nell'assegnazione delle frequenze di tlc e hanno risolto diversi problemi, per esempio nell’assegnazione dei campi di esplorazione petroliferi. Per capire significati e implicazioni degli studi premiati quest'anno abbiamo intervistato l'economista Luigino Bruni:

Ascolta l'intervista:

The Economy of Francesco

pubblicato su Vatican News il 14/05/2019

Intervista di Alessandro Di Bussolo a Luigino Bruni sulla genesi dell'evento: dal Papa sostegno totale e la sua presenza fisica

Sono attesi almeno 500 giovani, metà imprenditori sotto i 35 anni e metà studiosi di dottorato nelle università di tutto il mondo, compreso quelle ebraiche – spiega Bruni, sottolineando la presenza di molte donne nel Comitato preparatorio. “Economia è una parola femminile, e le donne hanno uno sguardo diverso su di essa rispetto ai maschi”. A Vatican News il docente della Lumsa Luigino Bruni conferma la genesi dell’evento.

Ascolta l'intervista: 

La terza edizione del prestigioso premio letterario per la sezione "Cultura del fare" è attribuito quest'anno a Luigino Bruni

La foresta e lalbero titolo23 novembre 2016,ore 18.30
Palazzo Altieri
Sala del trono
II piano sede Banco Popolare
Piazza del Gesù, 49
00186  Roma

Il Premio Letterario RES MAGNAE,  “Libri di qualità nello spirito del tempo”, si rivolge ad autori che “si siano particolarmente distinti per rigore analitico, senso introspettivo e slancio creativo, esprimendo un impegno saggistico e narrativo volto alla riflessione sull’uomo contemporaneo, con particolare riguardo alle dinamiche contraddittorie del nostro tempo”.

Stella dell’assenza/7 - La minaccia sul popolo e la scelta d’una donna: come un dramma in 5 atti.

di Luigino Bruni

Pubblicato su Avvenire il 15/01/2023

"Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti. Laceratevi il cuore e non le vesti."

Il profeta Gioele 2,13

La risposta decisiva di Ester costituisce uno dei centri narrativi del libro, e ci fa capire la dignità di azioni che mettono a rischio la vita, e la elevano all’infinito.

All’uomo antico la voce e le parole non bastavano quando doveva dire la vita e la morte. Aveva bisogno di attivare tutto il corpo, tutte le risorse della carne gli erano necessarie per gridare le parole prime e ultime. Urlare senza stracciarsi i vestiti, senza mettere il sacco e cospargersi di cenere era troppo poco. I gesti erano la cassa di risonanza della voce e la rendevano assordante. Noi abbiamo dimenticato i linguaggi di un tempo, non abbiamo più la ricchezza simbolica del mondo antico e della Bibbia, abbiamo smarrito troppi segni della vita. Ma quando un giorno decidiamo di scendere in piazza per dire finalmente parole decisive per la vita di donne, uomini, del pianeta, non mettiamo il vestito di tutti i giorni: stampiamo una maglietta diversa, la indossiamo, e cerchiamo di associarla al nostro grido perché sia udito di più. Perché quegli antichi sacchi, quella cenere e quelle vesti stracciate sono ancora vivi in qualche angolo nascosto del nostro cuore, e ogni tanto agiscono a nostra insaputa. 

Il mistero rivelato/16 - La Bibbia fa sperimentare il tremendum, e insegna a dar del tu a Dio

di Luigino Bruni

Pubblicato su Avvenire il 17/07/2022

"La visione nuova è lo sviluppo della notte beata della fede. È allora che l’anima, porgendo l’orecchio e dimentica delle pareti della casa, sentirà quella parola che le è stata promessa: sarai mia sposa per sempre."

Paul Claudel, Presenza e Profezia

Un nuovo incontro di Daniele è segnato dalla paura, i dialoghi con gli angeli ci svelano altre dimensioni della profezia biblica e il senso profondo di alcune tipiche prove spirituali.

Nella Bibbia sono le persone, non i gruppi, a essere chiamati per nome. E anche se la chiamata ha sempre una dimensione collettiva e comunitaria, all’inizio c’è una persona concreta (Abramo, Mosè) che incontra una voce con la quale stabilisce un dialogo. Questi tu-a-tu tra YHWH e una singola persona sono il fondamento più profondo e radicale del personalismo dell’umanesimo biblico, cristiano e occidentale. Certo, anche la filosofia greca, qualche secolo dopo l’inizio del profetismo biblico, ha detto qualcosa di simile (si pensi al daimon di Socrate); ma nella Bibbia questo dialogo tra il Dio unico e trascendente e l’umanità che si svolge dentro colloqui con singoli individui, è una dimensione costante, essenziale, fondativa. 

Nel ventre della parola/3 - La fuga del profeta e la convinzione di essere causa del dramma incombente

di Luigino Bruni

pubblicato su Avvenire il 03/03/2024

Qualsiasi comunità in preda alla violenza o oppressa da qualche disastro si getta volentieri in una caccia al ‘capro espiatorio’. Gli uomini vogliono convincersi che i loro mali dipendono da un unico responsabile di cui sarà facile sbarazzarsi”
R. Girard, La violenza e il sacro, p.118

“Giona scese a Giaffa, dove trovò una nave diretta a Tarsis. Pagato il prezzo del trasporto, s'imbarcò con loro per Tarsis, lontano dal Signore” (Giona 1,3). Giona sale sulla prima nave, e scappa. Paga ‘il prezzo’ del trasporto, e poi si imbarca ‘con loro’. Nella Bibbia quando sono in gioco la vita e la morte, spunta spesso il ‘prezzo di mercato’, e dove non ce lo aspetteremmo. Come per Abramo nell’acquisto della terra per seppellire Sara (Gn 23), o in Geremia per il campo di Anatot (Ger 32), due episodi chiave dove il riferimento al prezzo rafforza la solennità estrema di quei gesti. Quando nella Scrittura troviamo un prezzo dobbiamo interpretarlo anche come un segnale, un simbolo di qualcosa d’altro. Dicendoci che Giona pagò il prezzo del biglietto per imbarcarsi, la Bibbia sta allora accrescendo la solennità spirituale di questo momento decisivo della storia di Giona. Il Dio biblico ha imparato a ‘parlare economia’ perché vuole parlarci di vita e di morte, vuole farsi capire da noi - anche in questi dettagli si nasconde la bella laicità vera della Bibbia.

Nel ventre della parola/6 - Dopo il “no” del profeta e il silenzio, riprende la sua storia con Dio

di Luigino Bruni

pubblicato su Avvenire il 25/03/2024

Ovunque in città gli araldi di corte diffusero il decreto del sovrano che imponeva tre giorni di digiuno, abito di sacco e suppliche a Dio fra le lacrime perché stornasse la condanna. Alzarono i neonati verso il cielo e grondando fiumi di lacrime invocarono: ‘ascolta le nostre preghiere, nel nome di questi innocenti’

L. Ginzberg, Le leggende degli ebrei, VI

“Fu rivolta a Giona una seconda volta questa parola del Signore: «Àlzati, va' a Ninive, la grande città, e annuncia loro quanto ti dico». Giona si alzò e andò a Ninive secondo la parola del Signore” (Giona 2,1-3). Il libro di Giona poteva iniziare con questi primi versi del capitolo 3, che sono i versi delle storie dei profeti che rispondono alla chiamata di Dio ed eseguono il compito loro assegnato. I primi due capitoli sono invece il racconto di un ‘no’ profetico e delle sue conseguenze. Pagine che in genere non vengono scritte né raccontate, perché sono quelle del travaglio interiore e esteriore dei profeti (e nostri). Sono le bruttecopie, le prime versioni dei capitoli scritte, accartocciate e cestinate. E invece quell’anonimo antico autore ci ha voluto donare anche i primi due capitoli. E, forse, non lo ha fatto solo per l’economia narrativa, soltanto per arricchire e abbellire la trama drammatica della storia. I primi due capitoli ci hanno fatto entrare nell’officina delle vocazioni, nei laboratori spesso polverosi dove gli artigiani e gli artisti compongono le loro opere, negli studi disordinati dove gli scrittori generano i loro personaggi (e dove, ogni tanto, i personaggi generano i loro autori). La Bibbia ci ha portato nella ‘cella vinaria’ della casa di Dio, nell’intimità del dialogo segreto tra Elohim e i suoi profeti. Ce lo ha raccontato con il suo codice narrativo antico, ma che riesce ancora a parlarci - almeno un po’, almeno a qualcuno. E così abbiamo capito che la distanza che separa l’incipit del capitolo 3 da quello del capitolo 1 è lo spazio delle libertà - di quella di Dio e di quella di Giona. È il luogo del tempo e quindi della storia, perché in quei primi due capitoli quel giovane e inesperto profeta è diventato adulto, e lo è diventato nell’unico modo possibile sulla terra: cercando il proprio posto al mondo senza accontentarsi di quello che la vita o Dio avevano pensato per lui.

Oikonomia/8 - Piccole salvezze meritate ci attraggono più di una grande e immeritata

Pubblicato su Avvenire il 01/03/2020

"Accade spesso che a Dio l’opera vile di un servo sia più gradita di tutti i digiuni e le opere dei preti e dei frati"
Martin Lutero, La cattività babilonese

La gestione dell’ideale e il commercio delle penitenze (oggi gli incentivi) sono importante parte dello spirito del capitalismo e della grande impresa. Anche così si è passati dall’ecclesiale "societas perfecta" alla "business community".

Ogni utopia di società perfetta produce una città di uomini imperfetti che vivono la loro imperfezione come colpa, che poi diventa il primo strumento di controllo e gestione delle coscienze e delle esistenze individuali e comunitarie. Esiste un rapporto tra l’ideale di perfezione e lo spirito del capitalismo. E, anche qui, il monachesimo prima e la Riforma protestante poi hanno svolto ruoli decisivi. L’idea che la vita cristiana fosse un cammino verso la perfezione iniziò a svilupparsi molto presto, fino a diventare un pilastro dell’umanesimo medioevale, sebbene né la Bibbia né la vita e l’insegnamento di Gesù fossero centrati sull’idea di perfezione. La tradizione biblica aveva infatti posto a suo fondamento persone non presentate come modelli di perfezione morale né di fede. Si pensi a Giacobbe-Israele, ai suoi inganni e alle sue bugie, a Davide, il re più amato, che compie forse l’omicidio più vigliacco della Bibbia, o a Salomone, il re più sapiente, che si corruppe. La storia della salvezza è storia di imperfezioni morali che YHWH riesce a orientare tenacemente verso una misteriosa salvezza. 

Il mistero rivelato/7 - Ci si salva il nome non venerando il passato ma custodendo il futuro

di Luigino Bruni

Pubblicato su Avvenire il 15/05/2022

"Se io fossi un angelo
tutto il mondo girerei.
Andrei in Afghanistan
e più giù inSud Africa
a parlare con l’America
E se non mi abbattono
anche coi russi parlerei."

Lucio Dalla, Se io fossi un angelo

Il sogno dell’albero di Nabuconòsor e l’interpretazione che ne dà Daniele, svelano la natura del potere e il segreto della sua conversione e salvezza.

Si potrebbe attraversare tutta la Bibbia inseguendo i suoi alberi e le sua piante. Sarebbe un viaggio meraviglioso. Anche se, misteriosamente, non troviamo piante sull’Arca di Noè ma solo animali, come se gli alberi non condividessero la stessa vita e la stessa morte di tutti gli altri esseri viventi, alberi e piante sono protagonisti essenziali dei racconti biblici - querce, qiqajon, vigne, fichi, cedri, sicomori, ginestre, mandorli, roveti… Le civiltà antiche erano molto affascinate dalla diversa intelligenza delle piante e del mondo vegetale. Intercettavano i loro linguaggi diversi, erano immerse dentro lo stesso ritmo della vita, non andavano troppo veloci, e quindi potevano allineare la loro anima con quella degli altri viventi. Intuivano che lo spirito della vita che scorreva dentro gli alberi era lo stesso spirito che li abitava e che riempiva il mondo. Sapevano che gli alberi e i boschi avevano molta sapienza da insegnare. Erano miti e totalmente vulnerabili, non fuggivano davanti al pericolo, ma erano anche fortissimi quando arrivava la tempesta, il terremoto o l’inondazione. Sentivano che tutto era in un misterioso rapporto d’amore con tutto. 

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Secondo appuntamento con il libro: "Le nuove virtù del mercato"

pubblicato su Cittanuova.it il 10/4/2012

Filosofi morali scozzesi, scuola francese, napoletana e milanese, ma soprattutto lui Adam Smith. Per tutti costoro erano valori economici imprescindibili  la prudenza e l'indipendenza. Quel valore hanno oggi? Un po' di storia dell'economia con Le nuove virtù del mercato di Luigino Bruni a spasso  tra teoria e buone pratiche per il secondo appuntamento della rubrica.

Le_nuove_virtu_cover«Le due principali virtù che la visione classica dell’economia ponevano a base (magari senza esplicitarlo troppo) erano, e sono, l’indipendenza (virtù tipicamente di derivazione stoica) e la prudenza. La prudenza (che in un certo senso include l’indipendenza) era talmente importante in Smith che un autore contemporaneo di una certa rilevanza ha criticato la teoria etica ed economica di Smith proprio per aver visto basato il suo sistema sulla sola virtù delle prudenza, trascurando le altre (McLoskey 2006).

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