In Slovenia c’è una realtà che considera l’educazione leva basilare per un futuro sostenibile ed un’umanità in armonia
di Francesca Giglio
Alla scuola Raggio di Sole oltre ad istruire, si insegna a maturare spirito di gruppo, costruire relazioni interpersonali sane, trattare problemi da diverse angolazioni.
Sorta nel 2003 a Škofja Loka, vicino Ljubljana, dopo altri 3 istituti progettati sullo stesso stile nella zona balcanica, Raggio di Sole è una scuola per l'infanzia pioniera di un modello educativo innovativo ed efficace, la cui pedagogia attinge dall’Ideale dell’Unità di Chiara Lubich e sviluppa un’applicazione concreta del pensiero della fondatrice dell’Economia di Comunione sull’educazione, connessa alla primarietà della dimensione relazionale.
La Scuola Materna nasce, infatti, come risposta ad alcuni bisogni contemporanei con l’obiettivo di formare uomini e donne nuovi, futuri protagonisti, consapevoli ed attivi, del mondo, contro un individualismo imperante e pericoloso. Lavorando con bimbi dagli 11 mesi ai 6 anni, epoca strategica per costruire un'identità equilibrata e percepire il mondo come ecosistema di natura e rapporti da tutelare con condotte positive, si punta a sviluppare la persona o meglio “l’uomo-mondo”, partendo da una necessità fondamentale: l’essere riconosciuto come unico, irripetibile e dono per l’umanità.
Dialogando con una delle educatrici, Andreja Snoy, mamma di 3 bimbi, che alla formazione in odontoiatria ha aggiunto un dottorato di ricerca in Pedagogia e Cultura dell’Unità allo Istituto Universitario Sophia di Loppiano, si evince che l’impegno quotidiano gira intorno ad una regola base: educare se stessi per essere in grado di educare l’altro. A nome della direzione e dell’intero team, Andreja racconta che, nonostante crisi politiche, finanziarie e di valori ostacolino il lavoro, nel tempo l’istituto è cresciuto ed ha attratto sempre più persone, alimentando compartecipazioni intense tra studenti, gruppi familiari, operatori e lasciando un’impronta forte nella comunità: emblematico è il caso di chi, ormai adolescente, torna in asilo per un saluto, testimoniando, a distanza di anni, la specialità di quell’imprinting di apertura mentale e di “essere relazionale”.
Da una quarantina di allievi degli inizi, quest’anno la scuola, che festeggia i 15 di attività, conta 6 gruppi con 110 iscritti, e coinvolge ed accompagna circa 80 famiglie nel loro cammino educativo: non solo con i bimbi, infatti, ma anche con e tra le famiglie si instaura un gioco dialogico, basato su 11 macro temi, elencati nell’
pdf
Appendice A*
(1.32 MB)
, che spaziano dall’educazione civica a quella ecologica, dal superamento dei limiti ad una capacità critica verso i messaggi dei media, ecc… I 25 membri dell’équipe, di cui 6 educatori, presenza maschile fondamentale, sono giovani provenienti da percorsi eterogenei e specializzati in arte, biologia, comunicazione, ecc… ma tutti vocati alla formazione dell’essere umano e ciò garantisce alto livello professionale e connessioni interdisciplinari.
Pur essendo un istituto privato, con scarsi contributi da parte dello Stato, si rivolge l’attenzione a nuclei familiari con particolari necessità e il lavoro svolto è sempre più riconosciuto da varie strutture statali, e da istituzioni cattoliche e laiche: nel territorio si prova a replicare il modello di questo progetto-pilota e c’è il desiderio futuro di avviare una scuola primaria che adotti gli stessi obiettivi e modus operandi. Molteplici sono poi le reti con altre realtà a livello locale e internazionale, come Educazione Unità, New Humanity, Associazione Famiglie Nuove, NetOne e Sportmeet. Quest’anno la visita alla scuola di Luigino Bruni del 19 marzo, con uno momento dedicato anche all’incontro coi piccoli, ha rafforzato in particolare il contatto con l’intero mondo EdC, ravvivando ammirazione e supporto di tanti all’approccio di lavoro avviato.
In un’epoca di crisi del sistema educativo tradizionale, con bullismo, malessere sociale, crollo del riconoscimento dell'autorità da parte delle nuove generazioni, questo prezioso seminare è esemplare: qui l’energia vitale dei piccoli allievi è guidata, affinché si trasformi in senso di responsabilità, empatia, si possa ampliare la percezione di sé e dei propri orizzonti e i giovani possano diventare agenti di cambiamento positivo nel loro popolo e per il mondo intero. Un mondo tollerante, inclusivo e plurale.
Non ci pare un caso che Škofja Loka il prossimo 15-17 giugno 2018 ospiti Il Seminario Internazionale di Pedagogia "Pedagogia in Dialogo" con esperienze educative diverse, giovani, laureandi, dottorandi che presenteranno i loro lavori di ricerca: dopo una tappa d'obbligo alla scuola, l'incontro continuerà con confronti costruttivi sui vari approcci pedagogici e prospettive future.
*
pdf
Appendice A, gli 11 punti dell'“Educare a…
(1.32 MB)
”