Luigino Bruni

Un convegno oggi all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede per ricordare Chiara Lubich a 10 anni dalla sua morte

fonte: Ufficio  Informazione Focolari

Chiara Lubich 06 ridSi terrà oggi 3 maggio 2018 all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede il Convegno “Chiara Lubich e l’Economia di Comunione: il percorso di una profezia”, organizzato in collaborazione con il Movimento dei Focolari. Interverranno S.E. Mons. Giovanni Angelo Becciu, Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato di Sua Santità, Maria Voce, Presidente del Movimento dei Focolari, Luigino Bruni, Professore ordinario di Economia all’Università LUMSA di Roma, Leonardo Becchetti, Professore ordinario di Economia all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Simona Rizzi, Presidente del Consorzio Tassano Servizi Territoriali. L’incontro sarà moderato da Paola Severini.

Logo_virt_rid_ridQuarto appuntamento con il libro: "Le nuove virtù del mercato"

pubblicato su Cittanuova.it 23/4/2012

Le_nuove_virtu_cover È frutto inevitabile di una teoria e di una cultura economica tardo-ottocentesche l’idea che il mercato debba essere mosso dall'interesse personale. Al tempo occorreva una legge generale, analogamente a quanto è accaduto con la legge gravitazionale nella fisica moderna, che spiegasse tutte le altre leggi economiche. Arrivò, dominando il campo delle idee per oltre due secoli. Ma già da dieci anni la neuroeconomia ha spiegato come l'interesse personale sia un fattore marginale dell'agire economico dell'uomo. C'è un altro fattore che muove gli uomini e che solo Genovesi tenne presente nel Settecento: è la gratuità. Ce lo spiega Luigino Bruni nell'ultimo appuntamento con "Le nuove virtù del mercato" di Città Nuova.

Si torna finalmente in presenza a Loppiano, presso il Polo Lionello Bonfanti, con la seconda proposta 2023 della Scuola di Economia Biblica (SEB), il corso con Luigino Bruni sul Libro di Rut dal titolo:

La fedeltà e il riscatto

Venerdì 19, sabato 20 e domenica 21 maggio 2023

ll piccolo libro di Rut è tra i libri più belli della Bibbia. Contiene molti messaggi etici, sociali, economici e religiosi, ma prima e soprattutto è una stupenda novella. È un racconto familiare, nuziale, è un brano della storia di Israele; ma prima ancora è una storia di donne, la storia di due donne co-protagoniste, tanto che potremmo anche chiamarlo Libro di Rut e Noemi.

Capitali narrativi/3 - I grandi ideali collettivi germinano in aree sismiche

di Luigino Bruni

pubblicato su Avvenire il 26/11/2017

171125 Capitali narrativi 3 rid«Ci sono le voci.
Ci accompagnano.
Ci mordono.
Ci sussurrano brevissime consolazioni…
Ci comandano
ci sgridano
quasi mai ci lodano
gridano nelle notti insonni.
Le voci…
Di chi sono queste voci?»

Chandra Livia Candiani, Fatti vivo

Le carestie di capitale narrativo sono tanto più severe quanto più avevamo amato le grandi narrazioni che vediamo svanire. Quando in quella buona novella avevamo messo tutto il cuore, tutta l’anima, tutta la mente, vi avevamo bruciato i desideri impossibili, era diventata il pensiero dominante che non ci faceva dormire la notte perché volevamo sognare ad occhi aperti soltanto il nostro unico sogno vero.

L'esilio e la promessa/3 - Il compito di annunciare la dura prova e di seminare il futuro

di Luigino Bruni

pubblicato su Avvenire il 25/11/2018

Ezechiele 03 rid«Il fatto paradossale è che il sacro si manifesta, e di conseguenza si limita e cessa di essere assoluto. È questo il grande mistero, il mysterium tremendum: il fatto che il sacro accetta di limitarsi»

Mircea Eliade, Miti, sogni e misteri

Siamo cercatori instancabili di consolazioni. Ne abbiamo un tale bisogno che le barattiamo quasi sempre con le illusioni. La profezia è una grande generatrice di consolazioni vere, ma siccome non sono né scontate né in saldo, noi ci mettiamo in coda nei grandi magazzini dove abbondano le illusioni a buon mercato. Le consolazioni non illusorie dei profeti convivono infatti con una esigenza assoluta di verità, arrivano solo dentro questa verità offerta a prezzo-valore pieno.

“Figlio dell'uomo, prendi una tavoletta d'argilla, mettila dinanzi a te, incidici sopra una città, e disponi intorno ad essa l'assedio: rizza torri, costruisci terrapieni, schiera gli accampamenti e colloca intorno gli arieti” (Ezechiele 4,1-2). Dopo le prime visioni, Ezechiele ora riceve il comando di realizzare una sorta di plastico per rappresentare l’assedio di una città. E una volta terminata l’opera sotto gli occhi certamente sorpresi dei suoi connazionali non dice ‘questa è Babilonia’, come forse i suoi compagni esiliati si attendevano e speravano, ma “questa è Gerusalemme” (5,5). È proprio la città santa che sta per essere assediata dai babilonesi. Nessuna consolazione per chi, seguendo gli oracoli dei falsi profeti, voleva credere nella inespugnabilità della città di Davide, perché protetta dal suo Dio diverso.

Radici di futuro/ 6 - Il grande teatro aiuta a cogliere uno dei connotati conflittuali della modernità

di Luigino Bruni

Pubblicato su Avvenire il 09/10/2022

La seconda parte del “Mercante di Venezia” fa emergere una critica alla società commerciale del tempo, alle sue ipocrisie e contraddizioni. E se in quest’opera la vittima fosse proprio Shyloch?
Shakespeare nella Londra di fine Cinquecento si fa profeta del mondo nascente del capitalismo. La religione del profitto pretende che consenso e accordo reciproco siano i nuovi dogmi.

Una delle illusioni di questi ultimi tempi di cultura capitalistica è pensare che il denaro e gli incentivi economici possano comprare quasi tutto, certamente le cose più importanti. Le civiltà premoderne erano dominate dalle passioni. L’interesse economico, che è sempre esistito, svolgeva un ruolo importante ma non era decisivo, perché erano le passioni a governare il mondo e quelle più importanti non conoscevano conversione in moneta. Le passioni, cioè l’onore, il rispetto, la fama, la rabbia, la vendetta non avevano nel mondo di ieri equivalenti monetari. L’avvento della società di mercato ha portato con sé la promessa-utopia di ridurre tutte le passioni agli interessi economici, sperando di assegnare a ogni sentimento umano un valore monetario corrispondente. Forse il principale carattere della modernità è proprio questa trasformazione delle passioni in interessi, una trasformazione che, come ci ha insegnato il grande economista Albert Hirschman (nel 1977), ha qualcosa di desiderabile. Perché mentre le passioni, non essendo razionali, possono essere devastanti per il singolo e per le comunità, gli interessi sono meno pericolosi, perché prevedibili e calcolabili. Se ho buone ragioni per credere che la mia controparte si comporterà seguendo i suoi interessi, posso facilmente prevedere le sue mosse e contromosse. Con l’orgoglio, la vendetta, l’onore, non sappiamo invece fare i conti, soprattutto con gli effetti delle passioni degli altri. Forse una delle grandi difficoltà che sta incontrando la Nato nel gestire e prevedere gli sviluppi della guerra in Ucraina sta nell’aver sottovalutato la forza che le passioni hanno ancora nella società russa, illudendoci che gli interessi economici avessero lì la natura e forza che hanno nella nostra società capitalista.  

Moralia Blog - Nel percorso del blog Moralia verso le elezioni del 4 marzo, è la volta della prospettiva di un economista.

di Luigino Bruni

pubblicato su: Il Regno il 13/02/2018

Mondo Moralia Il Regno ridIn ogni dibattito politico è fin troppo facile scivolare nel «benaltrismo»; quasi inevitabile però cadere in questa tentazione sotto elezioni, quando ogni commentatore aggiunge il suo «ben altro è importante» all’elenco dei desiderata e alle promesse dei vari partiti. Anch’io aggiungo dunque il mio elenco.

Qoèlet, il libro delle nude domande

Una casa senza idoli 450Luigino Bruni

Dehoniane,
Collana P6 - Lapislazzuli
Bologna, settembre 2017
EAN: 9788810559079
acquista su Dehoniane

Nei momenti di passaggio individuali e collettivi ci sono libri particolarmente preziosi che aiutano a comprendere in profondità la natura delle crisi, danno parole alle emozioni e illuminano zone buie. Qoèlet, vetta altissima della tradizione sapienziale biblica, è uno di questi, e si configura come una profonda ed efficace cura delle due principali malattie di tutte le fedi, religiose e laiche: l’ideologia e la ricerca di facili consolazioni attraverso risposte banali a domande difficili e tremende del vivere.

Occorre più creatività, e occorre un pensiero non ideologico che non porti a guardare i datori di lavoro come «padroni» cattivi e sfruttatori, e, dall’altra parte, che non guardi i lavoratori come pigri e fannulloni. L’innovazione, oggi, non è più una prerogativa degli imprenditori. Anche i lavoratori devono innovare, provare e osare di più.

di luigino Bruni

pubblicato su Toscana oggi il 20/09/2019

Distruzione creatrice. Questa è la notissima espressione che troviamo al centro dell’idea di concorrenza del grande economista austriaco J.A. Schumpeter. Il mercato crea e distrugge. Ma, e lo vediamo tutti i giorni, il mercato non crea e distrugge simultaneamente, negli stessi luoghi, negli stessi modi.

Oltre il mercato - I rischi del reddito di cittadinanza se si sgancia dal lavoro. Quest’ultimo è prezioso perché lega le persone attraverso i reciproci bisogni

di Luigino Bruni

pubblicato su Città Nuova n.12/2018

Virtù Disinganno Francesco Queirolo cappella sansevero ridHo recentemente visitato a Napoli la “Cappella del principe di San Severo”, col suo splendido “Cristo velato”. Nei lati ci sono imponenti statue che rappresentano alcune virtù, che in genere non vengono inserite nel classico elenco delle virtù cardinali e teologali. Tra queste mi ha colpito “la virtù del disinganno”, perché particolarmente preziosa e rara oggi. Il disinganno è anche una liberazione dalle illusioni, la cui offerta aumenta molto nei tempi di crisi morale.

Capitali narrativi/2 - A risorgere si impara e si può solo senza contratto

di Luigino Bruni

pubblicato su Avvenire il 19/11/2017

171119 Capitali narrativi 2 rid«I grandi scrittori proiettano la loro ombra contemporaneamente in due direzioni. Nell’una fanno ombra ai predecessori, nell’altra agli epigoni»

Wislawa Szymborska, Come vivere in modo più confortevole

La ricerca più tenace e costante che gli uomini conducono sulla terra è la ricerca di consolazioni. È impossibile rinunciarvi, soprattutto nei momenti difficili dell’esistenza, quando il dolore del presente e l’incertezza del futuro generano la tentazione, invincibile, di costruirsi illusioni pur di non morire. Molte persone, anche grandi, interrompono il loro cammino etico e spirituale e regrediscono, perché cedono a queste terribile tentazione.

Il 25 luglio 2022 sul Canale YouTube di Darsi pace è stata trasmessa in anteprima l'intervista di Gabriele Guzzi a Luigino Bruni dal titolo: «Dio e il capitalismo: quale economia per la nuova umanità?»

Il capitalismo è una forma di religione. Ha i suoi dogmi, i suoi sacerdoti e i suoi culti. È una religione antiumana che richiede sempre più sacrifici. Ma, nel seno del cristianesimo, emerge anche una nuova economia. È l'economia della nuova umanità, della gratuità e dell'uguaglianza relazionale.

Una risposta concreta al dramma della disoccupazione offerta da AMU del Portogallo, con il sostegno di AMU internazionale e Economia di Comunione.
(2388M) Copyright 2018 © CSC Audiovisivi – All rights reserved

Visionari profetirid Il 13 Dicembre 2020, a conclusione del primo ciclo di incontri Visionari e/o Profeti promossa dall'Accademia Valdarnese del Poggio, Luigino Bruni ha portato la sua testimonianza sulla figura di Chiara Lubich.

pubblicato il 13/12/2020 sul Canale You-tube del Museo Paleontologico di Montevarchi - Accademia Valdarnese del Poggio

Logo Benedetta Economia 150 rid'Beati i poveri’, ‘Guai a voi ricchi’: dalla lettura del brano dell’evangelista Luca (Capitolo 6, 17-28) la sesta puntata di “Benedetta economia!” dedicata a povertà e ricchezza. La provocazione delle beatitudini in un mondo economico che sembra voler nascondere i volti, il valore e il senso della povertà. Il professor Luigino Bruni dialoga con Suor Giuliana Galli, una religiosa che ha saputo portare la sua esperienza di povertà in uno dei salotti buoni della finanza italiana. Per oltre 23 anni alla guida dei volontari del Cottolengo di Torino, Suor Giuliana Galli, dal 2008 al 2016, è stata membro del Consiglio di amministrazione della Compagnia di San Paolo, la fondazione bancaria che è il maggiore azionista del gruppo Intesa Sanpaolo. Oggi è presidente dell’Associazione Mamre, che si occupa di assistenza psicologica delle persone migranti. Con loro in studio anche Bruno Moro, 83 anni, ex dirigente della Usl di Treviso, ex sindaco di Preganziol (Treviso), una vita spesa all’insegna della sobrietà e dell’accoglienza. Valori al centro delle diverse esperienze comunitarie promosse e vissute dalla famiglia Moro, che oggi condivide spazi e risorse economiche con quanti vivono e lavorano nella biofattoria Rio Selva di Preganziol. Nella storia filmata la sfida dei soci che a Genova hanno dato vita alla trattoria sociale Vico Mele: dove mangiare può costare meno di 5 euro e dove lavorano persone in situazione di difficoltà sociale ed economica.

Pubblicato il 05 dicembre 2017 sul canale Youtube di TV2000

Logo Benedetta Economia 150 ridNon tutte le imprese, anche se costruite con spirito collaborativo, sono buone imprese. È uno degli insegnamenti che nella settima puntata di “Benedetta economia!” il professor Luigino Bruni trae dalla rilettura della Torre di Babele (Genesi 11, 1-9), la madre di tutte le imprese umane finite male, di tutte le imprese non benedette da Dio. Capire gli errori commessi dagli uomini di Babele, vuol dire capire gli errori che possono portare anche oggi le imprese verso il fallimento o verso scelte eticamente e socialmente sbagliate. Una deriva che ha segnato in questi ultimi anni anche alcune esperienze del mondo cooperativo italiano, chiamato oggi a rinnovarsi e a costruite nuove strade di futuro. È la convinzione di Johnny Dotti, storico imprenditore sociale, già Presidente del Gruppo Cooperativo Cgm, che con Luigino Bruni prova a delineare in questa puntata i caratteri di una buona impresa del terzo millennio: innovativa, creativa, generativa, capace di confrontarsi con la globalizzazione senza dimenticare il proprio legame con il territorio. È l’esperienza positiva dell’Antica fabbrica di confetti Pelino, l’azienda familiare di Sulmona raccontata in un filmato, che, anche negli anni più difficili della crisi, ha rinunciato alle ipotesi di delocalizzazione all’estero e ha rifiutato le offerte di acquisto di alcuni grandi marchi del settore dolciario. Ma la riflessione sulla Torre di Babele e sulle imprese senza etica, è anche l’occasione per parlare delle conseguenze sociali ed economiche della criminalità organizzata. In studio la testimonianza di Gennaro Del Prete, figlio di Federico Del Prete, fondatore del primo sindacato italiano degli ambulanti, ucciso dalla camorra nel febbraio del 2002.

Pubblicato il 10 dicembre 2017 sul canale Youtube di TV2000

Logo Benedetta Economia 150 ridL’ultima puntata di “Benedetta economia!” è uno sguardo fiducioso su futuro. La lettura biblica iniziale proposta dal professor Luigino Bruni è quella dell’Arca di Noè (Genesi 6, 6-22), una pagina di speranza che mette in luce una verità di ieri e di oggi: nei momenti di crisi c’è sempre bisogno di un “costruttore di arche” che, con creatività e spirito di servizio, aiuti altri a salvarsi dal “diluvio”.

Ma chi sono i “costruttori di arche” dei nostri giorni? Intorno a questa domanda ruota il dialogo tra Luigino Bruni e Bill Niada, presidente della Fondazione Near, ex imprenditore di successo nel campo della moda, oggi costruttore di imprese sociali. All’origine del suo cambio di vita l’esperienza dolorosa della malattia e della morte della figlia Clementina, scomparsa a 10 anni a causa di un tumore. Per i ragazzi affetti da gravi patologie croniche Bill Niada si è fatto in questi anni “costruttore di arche”. Una su tutte: il progetto B-Live, sostenuto dalla Fondazione Near, che offre a questi giovani la possibilità di imparare il mestiere della vita e l’arte del fare attraverso visite in aziende, incontri con gli imprenditori e la possibilità di diventare creatori di gioielli, borse, bio-cosmesi, canzoni.

Ma “costruttori di arche e di futuro” sono anche gli operai che, come i lavoratori della Cooperativa Ora Officine di Pomezia (Roma), raccontati nel servizio filmato, hanno salvato, i questi anni di crisi, la loro aziende dal fallimento unendo le forze, acquisendo l’impresa e rilanciandola; o gli uomini e le donne che come Gaetano Giunta, il secondo ospite della puntata, riuniti nella Fondazione di Comunità di Messina, provano a costruire nuovi modelli di sviluppo economico in una delle aree più difficili del Paese.

Pubblicato il 17 dicembre 2017 sul canale Youtube di TV2000

Logo Benedetta Economia 150 ridLa rilettura della storia di Giobbe (Capitolo 1, 1-21), la storia del giusto caduto in disgrazia e per questo creduto da tutti colpevoli, offre al professor Luigino Bruni l’occasione per riflettere sui rischi nascosti dietro il culto della meritocrazia. In un mondo segnato da una frattura crescente tra ricchi e poveri, sta trovando sempre più spazio - è la denuncia del professore della Lumsa - un pensiero economico che prova ad assegnare ai poveri la colpa della loro povertà e sembra volere dimenticare le differenze di partenza di cui, una società giusta e inclusiva, dovrebbe invece preoccuparsi.

Ospite della quarta puntata di “Benedetta economia!”, è l’economista Elsa Fornero, ex ministro del lavoro e delle politiche sociali nel governo Monti, che al merito ha sempre guardato con attenzione e che spesso ha invitato i giovani ad affrontare con maggiore coraggio le sfide del lavoro. In studio anche la testimonianza di Lorenzo Orsenigo, un giusto caduto in disgrazia, uno dei tanti imprenditori del Nord Est travolto dalla crisi e costretto a chiudere l’azienda di famiglia alla quale aveva dedicato la sua intera vita. Oggi è presidente dell’Associazione San Giuseppe imprenditore, attraverso la quale offre assistenza e sostegno agli imprenditori che come lui si trovano a fare i conti con il fallimento e la sconfitta.

Nella storia filmata la sfida di chi, contro ogni logica apparente, vuole offrire una nuova occasione di vita non solo ai giusti ma anche a quelli che non lo sono stati ma sperano di diventarlo: è la storia della cooperativa sociale ‘L’arcolaio’di Siracusa, che, attraverso la produzione di pasta di mandorle e di altro dolci tipici della Sicilia commercializzati con il marchio ‘Dolce evasioni’, offre percorsi qualificati di reinserimento sociale e lavorativo ai detenuti del carcere cittadino.

Pubblicato il 20 novembre 2017 sul canale Youtube di TV2000

Logo Benedetta Economia 150 ridIn una pagina del libro di Geremia dedicata ai falsi idoli (Capitolo 10 – 1-10) il professor Luigino Bruni trova le ragioni che oggi spingono gli uomini e le donne verso il possesso, l’acquisto, il consumo. Sono questi gli idoli dei giorni nostri e a loro sono dedicati i templi moderni, quei centri commerciali sempre aperti, sempre pronti ad accogliere, sempre pronti ad offrire. Così nel capitalismo del terzo millennio i ritmi della vita non sono più dettati dal tempo del lavoro, come è stato per secoli, ma dal tempo del consumo che per sua convenienza può diventare un tempo senza pausa, senza più feste, senza più spazi condivisi di pausa e di incontro. Da qui prende l’avvio la quinta puntata di “Benedetta economia!”, <>dedicata al mondo del commercio, alle liberalizzazioni selvaggia degli orari di apertura, alla cancellazione “commerciale” delle feste religiose e civili. Temi sui quali il professor Luigino Bruni si confronta con l’ex ministro dell’economia e delle finanze, Giulio Tremonti. In studio la testimonianza di Marco Berardi, l’unico titolare di un’attività commerciale ad aver aderito allo sciopero con il quale i lavoratori del Serravalle Outlet, in provincia di Alessandria, hanno contestato, nell’aprile scorso, la decisione della multinazionale inglese proprietaria del centro commerciale di aprire anche nei giorni di Pasqua e in quello di Santo Stefano.

La storia filmata racconta invece una scelta diversa, che potrebbe aprire la strada ad un’inversione di tendenza: Unicoop Firenze ha deciso di chiudere la domenica più della metà di suoi 104 punti vendita, di limitare negli altri l’orario di apertura alle 13 e di assicurare ai suoi lavoratori la chiusura totale in occasione di 10 festività religiose e civili. Alla base della decisione la convinzione che non tutto può essere sacrificato alle logiche del mercato e che i consumatori possono essere accompagnati ad un ripensamento sui tempi dell’acquisto e della spesa.

Pubblicato il 28 novembre 2017 sul canale Youtube di TV2000

Nell'ambito della seconda edizione biellesse della Scuola di Economia Civile 2022 «Gli orizzonti dell'economia civile», il 10 novembre si è tenuta la serata conclusiva con Luigino Bruni in dialogo con i giovani di "The Economy of Francesco" dal titolo:

«Il capitale spirituale come forma di resilienza delle imprese e delle comunità di oggi e di domani»

La scuola è rivolta a imprenditori, operatori pubblici e privati, appassionati di scienze economiche e sociali, scuole e università.

La lezione si è svolta a Città Studi Biella. Per rivederla è sufficiente attivare lo streaming cliccando sull'immagine di copertina di questo post.

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