Laboratorio al Polo Lionello Bonfanti dal 4 al 6 luglio
di Luca Iacovone
pubblicato su Avvenire il 18/06/2025
Leggendo una legge di Bilancio, ascoltando il linguaggio di un convegno economico, sfogliando un report aziendale, parole come produttività, ottimizzazione, rendimento, risorse umane scorrono ordinate, ma appaiono scollegate dalla vita reale delle persone.
L’economia del nostro tempo parla, sì. Ma parla una lingua che non racconta, non include, non trasforma. Un linguaggio che misura, calcola, prevede, ma fatica a riconoscere. Che descrive il mondo, senza riuscire più ad abitarlo. Questa anestesia semantica – che svuota di vita le parole – non è un effetto collaterale. È il cuore del problema. Perché ciò che non sappiamo più dire, smettiamo anche di immaginare. E le parole che scegliamo – o evitiamo – decidono ciò che vediamo, ciò che ignoriamo, ciò che riteniamo possibile.
È da questa inquietudine che nasce il laboratorio residenziale “Parole Laiche di economia biblica”, ideato da The Economy of Francesco e dalla Scuola di Economia Biblica coordinata dall’economista Luigino Bruni, che si terrà al Polo Lionello Bonfanti dal 4 al 6 luglio. Non un esercizio di stile, ma un gesto politico e poetico: provare a ridire l’economia partendo da parole che abitano le profondità dell’umano, e che la Bibbia – fuori da ogni approccio confessionale – ha custodito e tramandato come patrimonio di visioni, simboli, resistenze.
La Bibbia è, in fondo, anche una grande narrazione economica: racconta di debiti che schiacciano e di giubilei che liberano, di popoli in fuga e di terre da ridistribuire, di pane che manca e di pane che si moltiplica.
Non usa mai linguaggi neutri. Non parla in astratto: ogni parola è incarnata, situata, relazionale. Ed è proprio questo che Parole Laiche di economia biblica si propone di esplorare: riaprire parole antiche alla luce delle ferite e delle sfide di oggi, e farlo insieme, in uno spazio laico e condiviso.
Parole come tempo, cura, dono, debito, terra – sradicate dal vocabolario corrente dell’economia – vengono rimesse al centro. Non per nostalgia. Ma perché in esse si nasconde un potenziale narrativo e politico radicale. Parole “laiche”, allora, non perché povere di spiritualità, ma perché libere da appartenenze obbligate, accessibili a tutti, civili. Parole che hanno camminato con i popoli, attraversato deserti, rovesciato imperi. Parole che – se ascoltate – possono ancora generare un’altra economia. Perché questo accada, il laboratorio Parole Laiche di economia biblica, parte da tre parole guida che ne sono l’anima discreta: visione, fiducia, dono.
Non sono solo parole da esplorare, ma forme narrative di virtù antiche, che tornano a interrogare il nostro tempo. Visione è lo sguardo che nasce dalla speranza.
Fiducia, la relazione che regge la fede. Dono, il movimento che dà corpo alla carità. Nel laboratorio, i partecipanti si confronteranno con storie,
frammenti di mondo, affioramenti di una realtà che si prova a dire in modo nuovo. Racconti, articoli, podcast. Narrazioni che si affidano alla comunità e si fanno possibilità per altri. Per scoprire di più sul programma, sulle modalità di partecipazione e sul senso profondo di questo percorso, è possibile approfondire sul sito pololionellobonfanti.it oppure a questo link.
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