il quotidiano nell'esperienza EdC
- Abdullah al Atrash
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Lo sguardo dei bambini
L'imprenditore Edc di Dubai Abdullah Al Atrash ha condiviso con noi una esperienza vissuta per le strade del Cairo, dove si reca regolarmente a trovare i suoi "amici"
di Abdullah al Atrash
Come ogni giorno ho passeggiato da solo in alcuni dei quartieri più poveri del Cairo. Oramai ho tanti amici là e sono passato a trovarli, a mangiare con loro nelle loro case, chiacchierare, bere un the fumando una sigaretta assieme. Ho camminato circa 20 km al giorno all' andata e altri 20 km a piedi per tornare in albergo. Ho invitato alcuni amici musulmani e cristiani a cenare assieme e loro hanno invitato me.
Un giorno, mentre camminavo, mi hanno fermato due bambini: uno aveva 8 anni e suo fratello 6. Mi hanno chiesto se volevo comprare da loro dei pop corns.
Gli ho chiesto se andassero a scuola e mi hanno detto di no, che loro lavorano e vendono i pop corns. La loro mamma vende frutta in un banchetto sulla strada ed il papà fa il meccanico li vicino. Hanno altri fratelli e sorelle che studiano e lavorano.
Mi hanno guardato e io ho visto i loro occhi. Due bambini piccolissimi che portavano assieme un cartone con sopra una trentina di sacchetti di pop corns. Non posso descrivere quello sguardo e nemmeno riesco a comprendere l' impatto che si è creato nella mia mente. Un impatto profondissimo ma che non posso elaborare a livello psicologico.
Allora ho detto loro che mi servivano tutti i loro pop corns per mangiarli assieme a degli amici e glieli ho comprati. Li ho pagati in valuta egiziana una somma che equivale a 6 mesi del loro lavoro. Ho preso il cartone dei pop corns e poi li ho mangiati assieme a diversi amici poveri adulti ed alle loro famiglie. Ne ho anche mangiato un pacchetto assieme ad un thé e ad una pepsi diet.
Un popolo buono, pacifico, povero, stanco ma che ha una sua dignità. Ho parlato con loro in arabo siriano e anche siriano misto al dialetto egiziano. A volte direttamente in dialetto egiziano e basta. E li ho aiutati economicamente rispettando la loro dignità.
E questo come ho già detto lo ho fatto tutti i giorni per 5-6 ore al giorno. Una volta ero stanco e per tornare ho preso un taxi.
Loro hanno aiutato me e io loro, abbiamo vissuto assieme e abbiamo parlato delle nostre vite e anche scherzato, fatto battute, ci siamo raccontati delle barzellette, visto qualche film assieme nelle loro tv modelli anni '80. E abbiamo guardato qualche partita del Ahly che sta giocando la Champions League delle squadre di club africane.
Lo sguardo di quei due fratellini lo rivedrò la prossima volta che mi rechero' al Cairo e che sarà tra 2 mesi e mi fermerò un'altra settimana. Ora sono tornato a Dubai e sto scrivendo dal mio ufficio dove lavoro.