Mind the Economy

I Commenti de "Il Sole 24 Ore" - Mind the Economy, la serie di articoli di Vittorio Pelligra sul Sole 24 ore

di Vittorio Pelligra

pubblicato su Il Sole 24 ore del 12/12/2021

Nei corsi base di microeconomia si descrive il funzionamento dell'impresa come una sorta di “scatola nera”. C'è una tecnologia, gli input della produzione – capitale e lavoro – e un output che scambiato sul mercato produce, dati i costi di produzione, un certo profitto. Il funzionamento dell'impresa è descritto dalla sua funzione di produzione e l'obiettivo della sua esistenza è la massimizzazione del profitto.

I Commenti de "Il Sole 24 Ore" - Mind the Economy, la serie di articoli di Vittorio Pelligra sul Sole 24 ore

di Vittorio Pelligra

pubblicato su Il Sole 24 ore del 20/06/2021

Il primo passo concreto verso il cambiamento si realizza nell'istante in cui si capisce che un cambiamento è necessario. Solo da questa intima convinzione potrà, poi, avviarsi il processo di innovazione, miglioramento e sviluppo volto a superare gli errori del passato e ad instaurare nuove pratiche e abitudini e a ridurre quei bias cognitivi che, tanto spesso, sviano i nostri giudizi e influenzano negativamente le nostre decisioni. E questo vale sia a livello personale che organizzativo, sia sul piano individuale che su quello collettivo.

I Commenti de "Il Sole 24 Ore" - Oggi, sempre di più, i consumatori possono organizzare e coordinare le loro scelte in modo da esercitare in maniera efficace il loro “voto col portafoglio”

di Vittorio Pelligra

Pubblicato su Il Sole 24 Ore il 23/11/2018

Dolce e Gabbana Scuse Cina ridChi di social ferisce di social perisce, verrebbe da dire. Dolce&Gabbana stanno passando un brutto quarto d’ora in Cina a causa di una pubblicità ritenuta offensiva e razzista. È piena di stereotipi e di luoghi comuni, commentano i cinesi indignati sui social.

I Commenti de "Il Sole 24 Ore" - Mind the Economy, la nuova serie di articoli di Vittorio Pelligra sul Sole 24 ore

di Vittorio Pelligra

Pubblicato su Il Sole 24 Ore il 02/12/2018

Moneta cattiva buona Sole24ore ridLa visione della sottosegretaria all’Economia e Finanze che tentava di spiegare a Giancarlo Padoan la relazione tra spread e tassi di interesse, utilizzando un grafico che diceva tutt’altro e replicando, dopo la semplice e precisa argomentazione di Padoan, con l’ormai proverbiale “questo lo dice lei”, nel mio cervello ha evocato nella mia mente tre immagini: la prima è quella di “NormalMan”, il supereroe nato dalla distorta fantasia di quei geni di Lillo e Greg, ma su cui oggi sorvolerò; la seconda è quella dell’effetto Dunning-Krueger, di cui parleremo certamente in una prossima occasione, e la terza invece è la cosiddetta legge di Gresham: la moneta cattiva scaccia la moneta buona.

I Commenti de «Il Sole 24 Ore» - Mind the Economy, la serie di articoli di Vittorio Pelligra sul Sole 24 ore.

di Vittorio Pelligra

Pubblicato su Il Sole 24 Ore il 10/12/2023

“Date le circostanze della sua vita, il suo successo in quanto teorico dell’economia e sociologo politico del capitalismo è straordinario, anzi, eroico”. Così scrive John Rawls nelle sue Lezioni di Storia della Filosofia Politicaa proposito delle vicende biografiche e del contributo di pensiero fornito da Karl Marx. Eppure, parlare e scrivere di Marx continua ancora oggi ad essere complicato. Non tanto per la vastità e la reale complessità del suo lavoro intellettuale, anche certamente, ma soprattutto per le concrezioni ideologiche che si sono depositate sulle sue idee a seguito delle vicende storiche e politiche che queste hanno, direttamente e indirettamente, innervato.

I Commenti de «Il Sole 24 Ore» - Mind the Economy, la serie di articoli di Vittorio Pelligra sul Sole 24 ore.

di Vittorio Pelligra

Pubblicato su Il Sole 24 Ore il 12/03/2023

Ci sono non pochi elementi della teoria aristotelica della giustizia che hanno esercitato una influenza profonda nel pensiero successivo e alcuni di questi sono arrivati quasi intatti fino a noi. Altri, però, appaiono alla sensibilità moderna decisamente arcaici se non addirittura offensivi. Uno di questi aspetti fa riferimento, per esempio, al fatto che per Aristotele la giustizia è “locale”, sia nel senso che essa si esercita e si può sviluppare esclusivamente all’interno della polis,sia per il fatto che ha senso parlare di giustizia solo tra eguali. Come Platone e molti altri pensatori antichi, Aristotele credeva che le persone differissero nelle capacità per natura e che tali differenze ne stabilissero il ruolo sociale all’interno della polis e, con esso, i diversi diritti associati ad un ordine sociale diseguale per natura. Nei secoli successivi questi presupposti della teoria aristotelica, assieme a molti altri, vennero messi in discussione e, in definitiva, superati nelle elaborazioni successive del pensiero politico occidentale.

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di Vittorio Pelligra

pubblicato su Il Sole 24 ore del 19/12/2021

Nei rapporti non sempre idilliaci tra gli azionisti di un'impresa e i manager che la governano un ruolo cruciale è giocato dal rischio di azzardo morale. La necessità di delegare, da parte della proprietà, la gestione dell'impresa a manager esterni crea di per sé un'asimmetria informativa rispetto alle azioni e alle scelte di chi ogni giorno deve gestire l'impresa; decisioni e scelte, spesso opache e mai perfettamente controllabili o verificabili da parte degli azionisti.

Se a questa distribuzione asimmetrica delle informazioni si aggiunge il conflitto di interessi almeno parziale che esiste tra i due gruppi di soggetti, relativo, tra le altre cose, come abbiamo visto la settimana scorsa, alla rischiosità della gestione, all'orizzonte temporale e alla considerazione dei vari costi, si capisce come la possibilità di azzardo morale e di comportamenti opportunistici diventi concreta e potenzialmente pericolosa.

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di Vittorio Pelligra

pubblicato su Il Sole 24 ore del 11/04/2021

Lo studio dei processi decisionali negli ambiti più disparati, dalla politica alla finanza, dal business all'educazione, fino alle decisioni complesse in ambito industriale o internazionale, ha messo in luce la nostra tendenza a discostarci in maniera sistematica dai modelli di razionalità definiti teoricamente dagli economisti, dai logici e dagli statistici.

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di Vittorio Pelligra

pubblicato su Il Sole 24 ore del 22/05/2022

Il processo di produzione volontaria di un bene pubblico è diventato in questi anni il campo di prova nel quale gli economisti sperimentali esplorano il funzionamento di quei fattori che influenzano positivamente o negativamente la nostra innata tendenza alla cooperazione. In condizioni di totale anonimato e in assenza di qualunque forma di comunicazione, ciò che osserviamo è una iniziale disponibilità a cooperare che però si affievolisce con il passare del tempo. La spiegazione prevalente al riguardo è quella relativa alla cosiddetta “cooperazione condizionale”.

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di Vittorio Pelligra

pubblicato su Il Sole 24 ore del 15/05/2022

I beni pubblici e i beni comuni, simili per molti versi tra loro anche se i primi non si consumano con l'uso mentre i secondi invece sì, sono, come abbiamo visto varie volte, dei beni fragili. I beni pubblici, infatti, sono soggetti alla logica del free-rider, di coloro che ne vogliono godere i benefici senza doverne sopportare il costo di produzione; l'espressione “free-rider” fa riferimento a coloro che usano i mezzi pubblici senza pagare il biglietto.

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di Vittorio Pelligra

Pubblicato su Il Sole 24 Ore il 27/08/2023

“In ogni epoca del pensiero speculativo, una delle obiezioni più forti alla dottrina secondo cui l'utilità o la felicità sono il criterio di ciò che è moralmente corretto e moralmente scorretto, la si è ricavata dall'idea di giustizia”. Così scrive John Stuart Mill nel quinto capitolo de L'Utilitarismo (1861) dove discute, appunto, la connessione tra l'idea di utilità e quella di giustizia. La chiarificazione di tale rapporto è necessaria perché secondo Mill “Quel sentimento potente, quella percezione apparentemente nitida che la parola [giustizia] richiama con una immediatezza e una certezza che rassomigliano all'istinto, alla maggior parte dei pensatori è parso che indicassero una qualità insita nelle cose”. Cioè, dice Mill, la sensazione profonda che evoca in noi l'idea stessa di giustizia ce la fa assimilare ad una proprietà del mondo, ad una caratteristica ultima di fatti, situazioni, azioni, pensieri. Caratteristica che, inoltre, ci appare non solo disgiunta dall'idea di utile e conveniente, ma spesso addirittura opposta. La posizione comune vede, dunque, ciò che è giusto, spesso, contrario al conveniente. Questa è esattamente la convinzione che Mill vuole ribaltare. Per lui il giusto non è altro che una derivazione del conveniente, e un'azione, uno stato del mondo, una istituzione, non possono essere giusti se non sono anche convenienti e utili.

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di Vittorio Pelligra

Pubblicato su Il Sole 24 Ore il 18/06/2023

Scrive a proposito di David Hume, il grande storico delle idee Isaiah Berlin, che “Nessun uomo ha influito sulla storia del pensiero filosofico in misura più profonda e perturbante” (The Age of Enlightenment: The 18th Century Philosophers, 1956, p. 163.).

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di Vittorio Pelligra

pubblicato su Il Sole 24 ore del 05/12/2021

Le organizzazioni, sia quelle più semplici che, a maggior ragione, quelle più complesse, si fondano sulla divisione del lavoro. La struttura politica di uno stato, la pubblica amministrazione, la scuola, la sanità, le imprese, ma anche la famiglia o un semplice gruppo di amici possono funzionare agevolmente perché esiste una ripartizione di ruoli che vengono delegati, quando le organizzazioni sono progettate in maniera efficiente, alle persone più adatte a svolgere quel determinato compito.

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di Vittorio Pelligra

pubblicato su Il Sole 24 ore del 16/01/2022

Qualche tempo fa ho visto sui social una foto piuttosto istruttiva: quello che da fuori sembrava un hard disk esterno, una volta smontato, rivelava al suo interno una minuscola card di memoria più due grossi bulloni, il tutto siliconato alla custodia di plastica. Qualcuno aveva ordinato online, da chissà quale sito, un hard disk, pagato per un hard disk, chissà in quale circuito, e ottenuto la scatoletta in plastica di un hard disk, più due bulloni e una memory card. Una sòla, si direbbe dalle nostre parti, un pacco, una fregatura, un “lemon” direbbero gli americani.

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di Vittorio Pelligra

pubblicato su Il Sole 24 ore del 10/04/2022

Immaginate di avere a diposizione 10 euro. Non li avete guadagnati, vi sono stati assegnati come manna money, come denaro piovuto dal cielo come la manna nel deserto. Vi viene detto che siete stati abbinati ad un'altra persona alla quale, se volete, potete inviare una parte della vostra “manna”. Potete condividere qualsiasi somma, da zero a dieci. Venite anche informati del fatto che qualunque offerta farete sarà oggetto di valutazione da parte del ricevente. Le condizioni sono queste: se il ricevente accetta, allora la vostra offerta verrà implementata, ma se l'altra parte rifiuta, allora, nessuno dei due, né il proponente né il ricevente, otterrà niente. Zero per me, zero per te.

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di Vittorio Pelligra

Pubblicato su Il Sole 24 Ore il 03/04/2024

“L’assenza apparente di Dio in questo mondo è la realtà di Dio”. Così annota Simone Weil in uno dei suoi Quaderni. Questa stessa apparente assenza che viene simbolicamente rappresentata nel passaggio, attraverso il silenzio del sabato, dalla passione e dalla morte del venerdì alla festa di luce e di suoni della domenica di Pasqua. Ma quando sarà davvero Pasqua? Al di là delle nostre attese, le teatrali rappresentazioni liturgiche e le feste sempre più scarne di un popolo che si scopre minoranza, quando arriverà quella promessa di pacificazione che sconfiggerà la morte? Perché ora il mondo sembra vivere solo in una lunga e tragica passione, molto diversa dalle attese escatologiche. Abbiamo guerre che sembrano non vedere fine e anzi si allargano sempre più, l’ombra del terrorismo che si ripresenta all’orizzonte, l’instabilità crescente che le istituzioni politiche nazionali e internazionali non sembrano essere in grado di gestire o forse alimentano ad arte, le diseguaglianze economiche e sociali che crescono, per non dire dei disastri legati alla scellerata predazione della nostra Terra. Questa l’eredità devastata che lasciamo ai nostri figli.

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di Vittorio Pelligra

pubblicato su Il Sole 24 ore del 14/11/2021

Micheal Spence era un giovane studente di dottorato ad Harvard quando lesse per la prima volta, dietro consiglio di uno dei suoi professori, l'articolo di George Akerlof sulle asimmetrie informative e il mercato dei “lemons”. “Fu elettrizzante - racconta Spence – era un'analisi meravigliosamente chiara e plausibile del funzionamento di un mercato con informazioni incomplete e distribuite in modo asimmetrico”. Fu la lettura di quel singolo studio, assieme ai dubbi che Spence già aveva maturato autonomamente circa le conseguenze dell'informazione incompleta nel mercato del lavoro, a far nascere un nuovo ambito di ricerca, la teoria della segnalazione, per la quale, trent'anni dopo, quel giovane dottorando verrà insignito del premio Nobel per l'economia, assieme allo stesso Akerlof e a Joseph Stiglitz.

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di Vittorio Pelligra

Pubblicato su Il Sole 24 Ore il 18/09/2022

State prendendo parte ad un esperimento: siete stati abbinati in modo anonimo ad un'altra persona che ha appena ricevuto dieci euro dallo sperimentatore. Il vostro partner deve decidere se e quanti euro darvi e voi, da parte vostra, dovrete decidere se accettare o rifiutare. Se accetterete il denaro verrà diviso così come deciso dal primo giocatore ma se rifiuterete, allora, nessuno vincerà nulla. Il vostro partner decide di darvi due euro e di tenersene otto. Voi potete accettare l'offerta oppure rifiutarla. Cosa decidete? I risultati di questi esperimenti mostrano che alcuni accettano e altri rifiutano e che questa scelta certo dipende da molti fattori, ma principalmente dalle alternative che il vostro partner aveva a disposizione.

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di Vittorio Pelligra

Pubblicato su Il Sole 24 Ore il 01/01/2023

Una delle proposte-bandiera dell'ultima campagna elettorale è certamente quella del mantenimento, della riformulazione o dell'abolizione del reddito di cittadinanza. Forze politiche contrapposte hanno issato questa bandiera in cima alle loro piattaforme di proposte e sappiamo com'è andata a finire.

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di Vittorio Pelligra

Pubblicato su Il Sole 24 Ore il 12/02/2023

Nell'epica omerica la giustizia non è un principio: l'idea stessa di legge (nomos) è assente. Per Omero la giustizia altro non è che la volontà degli dèi e per questo che i suoi personaggi possono essere ritenuti “colpevoli” ma non “responsabili”. Questo è vero anche se, come abbiamo scritto la settimana scorsa, con Ulisse osserviamo un cambiamento di prospettiva, una novità. Egli, infatti, non è solo ed esclusivamente in balia della volontà divina, ma può fare affidamento sulla sua virtù ed eccellenza (areté) per plasmare il suo destino. Inizia in questo modo un processo di “secolarizzazione” dell'idea di giustizia che continuerà con Esiodo e porterà dopo molto ancora all'apparizione dell'idea di legge, di nomos.

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