Scuola di Economia Civile (SEC)

corsi avanzati, corsi specialistici, laboratori di Economia Civile

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Corsi avanzati, corsi specialistici, laboratori di Economia Civile...

La missione di SEC è diffondere nel mercato, nelle organizzazioni e nelle imprese il paradigma economico-relazionale dell'Economia civile, centrato sulla reciprocità, sul bene comune e sulla persona che ne promuove la ricerca con efficienza ed equità.

SEC si rivolge con una particolare attenzione agli imprenditori e ai dirigenti delle imprese, delle organizzazioni senza scopo di lucro, di quelle a movente ideale, della pubblica amministrazione, offrendo un'esperienza di apprendimento capace di generare metodi e modalità di governo fondati sui principi dell'Economia civile

Un secondo ambito co-essenziale della SEC è il mondo della scuola, nel quale la 130920 SEC 06 ridscuola si rivolge a insegnanti e studenti, forti della convinzione che senza una nuova cultura economica e del lavoro è difficile immaginare un futuro sostenibile.

SEC intende diventare un riferimento nazionale per la diffusione dell'economia civile e un interlocutore internazionale qualificato, offrendo corsi in cui la conoscenza e l'apprendimento scaturiscono dalla continua ricerca e sviluppo della comunità internazionale dei docenti, dall'esperienza sul campo di operatori qualificati, dal confronto con la realtà portata nei corsi stessi.

SEC propone un contesto didattico che si sostanzia nel dialogo e nell'interazione attiva tra docenti e partecipanti, con attenzione all'apprendimento di ciascuno, sviluppato tra approfondimenti teorici, laboratori concreti, casi portati dai partecipanti stessi, insieme all'esperienza di imprenditori ed esperti.

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Per informazioni:

Scuola di Economia Civile impresa sociale srl
Polo Lionello Bonfanti - Località Burchio
50064 Figline e Incisa Valdarno (FI)
tel. +39 055 833.95.06 - cell. +39 380 1509545 - fax +39 055 833.95.10

e-mail: segreteria@scuoladieconomiacivile.it 
web: www.scuoladieconomiacivile.it
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Si fermi l'economia incivile!

Si ferma l’economia civile ma quella incivile continua a lavorare - Comunicato stampa congiunto emesso da Scuola di Economia civile, Banca Etica, Pax Christi, Movimento dei Focolari Italia, Mosaico di Pace

pubblicato su Scuoladieconomiacivile il 24/03/2020

Il Decreto Nuove misure per l’emergenza coronavirus chiede un sacrificio molto grande non solamente ai cittadini e alla famiglie, ma anche alle aziende. Le aziende dell’Economia civile aderiscono con grande serietà al fermo delle loro attività e si stanno attivando in ogni modo per riuscire a salvaguardare la salute dei lavoratori e della cittadinanza. A fronte di un impegno diffuso e sofferto e del costo economico che tante aziende dovranno pagare nei prossimi mesi, come portavoci di un tessuto sano di imprese civili e sociali, constatiamo che l’industria incivile delle armi potrà invece continuare a lavorare anche in questo momento drammatico.

Come si legge nel Decreto, sono infatti “consentite le attività dell’industria dell’aerospazio e della difesa, nonché le altre attività di rilevanza strategica per l’economia nazionale, previa autorizzazione del Prefetto della provincia ove sono ubicate le attività produttive”.

Ci pare un pessimo segnale, che denunciamo con forza.

In particolare continuerà la produzione degli F35 a Cameri (No). Un aereo che può trasportare anche bombe nucleari. Perchè accanirsi in questa direzione? Quali interessi ci sono dietro a questo progetto? Con i soldi di un solo F35 (circa 150 milioni di Euro) quanti respiratori si potrebbero acquistare? Sappiamo di alcune industrie che stanno tentando di riconvertire almeno in parte la loro produzione. Questa è la strada da percorrere. Mentre lodiamo e sosteniamo il lavoro di medici e infermieri, mentre chiediamo soccorso ad altri Paesi che ci stanno sostenendo con l’invio di medici, prodotti di protezione medica, specialisti, mentre chiediamo ai cittadini di vivere nell’incertezza e nell’apprensione per il proprio lavoro, consentiamo alle fabbriche di armi di continuare a lavorare senza sosta. Uniamo anche la nostra voce a quanto già denunciato da Sbilanciamoci, Rete della Pace e Rete Italiana per il Disarmo.

CHIEDIAMO al Premier Giuseppe Conte di spiegare perché, in un momento così delicato per la storia italiana, sia consentita la produzione di armi.

CHIEDIAMO l’attenzione di tutti i parlamentari italiani che hanno dimostrato attenzione ai temi dell’economia civile, perché facciano sentire la loro voce.

CHIEDIAMO ai prefetti e ai sindaci dei comuni coinvolti dalla produzione di armi di tutelare il diritto alla salute dei lavoratori e delle loro famiglie.

24 marzo 2020

Scuola di Economia civile, Banca Etica, Pax Christi, Movimento dei Focolari Italia, Mosaico di Pace

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