Editoriali - La "Dilexi te" di Papa Leone XIV parla soprattutto della povertà cattiva, cioè di miseria e deprivazione, ma non dimentica la bella povertà del Vangelo
di Luigino Bruni
pubblicato su Avvenire l'11/10/2025
Nell’umanesimo cristiano lo spettro della parola povertà è molto ampio. Va dalla disperazione di chi la povertà la subisce dagli altri o dalle sventure, a chi la povertà la sceglie liberamente come strada di beatitudine, una scelta libera che spesso diventa la via maestra per liberare coloro che la povertà non l’hanno scelta. Nella Chiesa ci sono sempre stati, e ci sono, migliaia di donne e uomini che si sono fatti poveri per sperare di sentirsi chiamare “beati” (DT, n. 21) e che poi, più tardi, hanno capito che quella prima beatitudine di Gesù l’avrebbero potuta ascoltare solo facendosi compagni di quei poveri che della povertà conoscono solo il suo lato oscuro. Se allora questa povertà scelta, questa caparra del Regno dei cieli, fosse eliminata dalla terra da un raggiunto “obiettivo del millennio” (n. 10), quel giorno porterebbe davvero un pessimo annuncio per l’umanità, che senza la povertà evangelica si ritroverebbe infinitamente più povera e misera, anche se non lo sa. La Dilexi te (DT) di Papa Leone XIV parla soprattutto della povertà cattiva ‒ che potremmo chiamare anche miseria o deprivazione ‒ per spingerci a prendercene cura e a non «abbassare la guardia» (n. 12), ma non dimentica la bella povertà del Vangelo, soprattutto nelle lunghe sessioni dedicate alla visione biblica della povertà.
Sono aperte le iscrizioni alla IIl edizione del Corso Online di Alta Formazione in Dottrina Sociale della Chiesa promosso da Polo Lionello Bonfanti e Scuola di Economia Civile, con la partecipazione di Federcasse. Il corso si articolerà fra gennaio e giugno 2026 ed avrà il titolo:
Da Leone (XIII) a Leone (XIV)
Un percorso alla ricerca dell’antropologia e dell’economia nei principali documenti della DSC
fonte: Polo Lionello Bonfanti
Il Corso di Alta Formazione in Dottrina Sociale della Chiesa (DSC), giunto alla sua terza edizione, offre un viaggio approfondito e strutturato attraverso oltre un secolo di DSC, dal pontificato di Leone XIII fino alle prospettive attuali e future. Attraversoun approccio storico, antropologico ed economico, il corso intende riscoprire il cuore umano e sociale della DSC, esplorandone la capacità di interpretare e guidare le trasformazioni della società e dell’economia nel tempo.
Rapporto tra bene privato e bene comune, natura dell’impresa e del capitalismo: nella scelta di chiamarsi Leone la necessità per la Chiesa di entrare nelle grandi questioni economiche
di Luigino Bruni
pubblicato su Avvenirel'11/05/2025
Il primo documento programmatico di papa Francesco fu la scelta del suo nome. Il primo riferimento del nome scelto da Leone XIV è al suo predecessore, l’autore, tra l’altro, della Rerum Novarum, anche se a noi, amici di Francesco, piace pensare anche a “Fra Leone”. Cosa significa ricollegarsi a una tradizione o ad una enciclica? La fedeltà alla tradizione della Dottrina della chiesa, in particolare alla dottrina in materia sociale, è una buona fedeltà se è fedeltà alle domande, che comporta direttamente un tradimento delle risposte storiche concrete. Perché una tradizione che volesse essere fedele alle risposte di ieri finirebbe immediatamente per tradire le domande che quelle risposte avevano generato.