Leadership

Opinioni - Le nuove teorie vengono raccontate come post-gerarchiche, ma non lo sono, perchè dividono il mondo in guide e seguaci. Il vero agente di cambiamento è colui che non si sente leader

di Luigino Bruni

pubblicato su Avvenireil 11/11/2022

La leadership è una delle parole sacre della religione del nuovo capitalismo del XXI secolo. La riflessione, e soprattutto, la pratica dei fenomeni oggi chiamati “leadership” sono in realtà molto antiche. Non è difficile trovare nei grandi pensatori del passato, dai greci fino a Max Weber, idee e persino vere e proprie teorie sulla creazione e gestione dei leader e sul loro declino. La scienza economica se ne è occupata poco, perché da sempre è più interessata ai mercati e alle azioni razionali individuali che alle organizzazioni e ai fenomeni collettivi complessi, sebbene alcuni grandi economisti (Vilfredo Pareto, per esempio) abbiano scritto pagine molto belle sulle ideologie che producono leader e poi li eliminano. La sociologia e il management se ne sono occupati di più, perché, nella sostanza, le teorie della leadership sono varianti e sviluppi (meno sofisticati) delle teorie dell’autorità e dell’esercizio del potere nei gruppi umani, incluse le imprese: i classici argomenti nelle scienze sociali.

Il ricorso ai consulenti per la riorganizzazione della vita religiosa fa entrare nelle comunità criteri e modelli che le allontanano dal primato del carisma. Con una pericolosa metamorfosi

di Luigino Bruni

pubblicato su Avvenireil 10/08/2025

Per molti secoli i carismi cristiani hanno offerto idee e categorie alla vita civile. Monaci, monache e frati hanno scritto statuti comunali, consigliato prìncipi, mercanti e banchieri, inventato università e ospedali. Da qualche decennio la creatività culturale e sociale dei carismi si è molto ridotta. Anche a causa del mancato incontro con lo spirito moderno, la cultura cristiana è entrata in una buia notte muta, dove domandiamo al profeta: ‘Sentinella, quanto resta della notte?’ (Isaia 21,11). In questa lunga carestia di pensiero e di spirito, i rappresentanti del paradigma vincente, il business, stanno entrando in massa dentro le comunità ecclesiali, dove vorrebbero insegnare come si governa, ci si relaziona, persino la spiritualità. Le imprese hanno mutuato la spiritualità dal mondo delle religioni, l’hanno adattata ai fini aziendali, snaturandola (la spiritualità conosce solo il valore intrinseco); e la spiritualità che oggi ritorna al mondo religioso è quella ‘geneticamente modificata’ dal passaggio attraverso il business. Ma ci piace lo stesso, forse di più.

Nell'ambito Biennale Tecnologia 2022 organizzata dal Politecnico di Torino, lezione di Luigino Bruni dal titolo:

«Critica alla ragione manageriale»

Logo Biennale Tecnologia 2022 300Introduce: Ottavia Giustetti. L'ideologia neo-manageriale sta riscuotendo un successo globale, senza incontrare alcuna resisten­za etica. La ragione di ciò è il suo presentarsi come "tecnica" e non come ideologia quale realmente è. I suoi due principali pilastri ideo­logici sono la teoria dell'incentivo e la meritocrazia.

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