Avvenire

Un viaggio che ha lasciato i giovani sospesi tra gratitudine immensa e desiderio di impegno concreto. Linarello: «la forza del cambiamento sta nella reciprocità e nel lavorare insieme»

di Maria Gaglione

180202 04 Calabria Costituente giovani 04 ridTerzo appuntamento per la costituente EdC giovani il 2, 3 e 4 febbraio nel cuore della Calabria. La tessera preziosa che mancava al quadro in costruzione. Accompagnati da Marco Cabassi, Rebeca Gomeze Amelia Stellino, generosi compagni di avventura, i giovani di EdC incontrano GOEL. Ad accoglierli, il vento mite del Sud e Vincenzo Linarello, presidente del gruppo Cooperativo GOEL.

Editoriali - Proposte dei cattolici e non-ascolto

di Luigino Bruni

pubblicato su Avvenire il 31/10/2017

48 SettimanaSociale Cagliari 2017 300x300A chi interessa ciò che il mondo cattolico vive, pensa, propone in ambito sociale ed economico? Dal silenzio imbarazzante dei media cosiddetti laici sui lavori e sulle proposte della 48ª Settimana Sociale dei cattolici italianidi Cagliari, si direbbe che interessi soltanto al mondo cattolico, ai suoi media, ai suoi giornali. E questa non è una bella notizia per l’Italia.

“Prophetic Economy”, l’evento internazionale promosso da EdC insieme a diverse Associazioni e Movimenti che intendono dare risposte al grido della terra e dei poveri, si svolgerà a Castel Gandolfo, Roma, dal 2 al 4 Novembre 2018.

di Maria Florencia Locascio

Profetic Economy 01 ridDon Joseph Wresinski, fondatore di ATD Quart Monde, sentì la vocazione di lavorare perché i più poveri dei poveri avessero dignità e voce tra coloro che prendono le decisioni; quando veniva a sapere che in qualche parte del mondo c’era un qualcuno che lavorava per i poveri, prendeva un aereo e andava a trovarlo, convinto come era, che: “chi lavora per i poveri è in pericolo; può perdere la motivazione ed anche la sua stessa vita”: da qui la fondamentale importanza del conoscersi e mettersi in rete.

Capitali narrativi/1 - Il nuovo inizio di un ereditato patrimonio spirituale e di opere

di Luigino Bruni

pubblicato su Avvenire il 12/11/2017

171112 Capitali narrativi 1 rid«Dobbiamo lavorare in quelle zone intermedie fra parecchi ordini di discipline, nelle quali come al contatto di due terreni diversi si trovano sovente accumulate ricchezze eccezionali»

Achille Loria Le basi economiche della costituzione sociale

Le comunità, le associazioni, i movimenti, le istituzioni e le imprese vivono grazie a molte forme di capitali. Una di queste è il capitale narrativo, una risorsa preziosa in molte organizzazioni, che diventa essenziale nei momenti di crisi e nei grandi cambiamenti dai quali dipendono la qualità del presente, la possibilità del futuro, la benedizione o la maledizione del passato. È quel patrimonio – cioè munus/ dono dei padri – fatto di racconti, storie, scritti, a volte poesie, canti, miti. È un autentico capitale perché, come tutti i capitali, genera frutti e futuro. Se gli ideali della organizzazione o della comunità sono alti e ambiziosi, come accade in molte Organizzazioni a Movente Ideale (OMI), anche il suo capitale narrativo è grande. È una risorsa preziosa durante le prime difficoltà, quando raccontarsi l’un l’altro i grandi episodi di ieri dà il coraggio per continuare a sperare, credere, amare oggi.

Logiche del mercato e beatitudini evangeliche

Gli Imperi di sabbia 450Luigino Bruni

Dehoniane,
collana P9 - Lampi
Bologna, Maggio 2016
ISBN    978881056727
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«Ho visto un ragazzo prendere un piccolo bidone di latta da una discarica, farlo diventare la cassa di un violoncello e suonare Bach. È la felicità dentro le sofferenze il primo grande motore della storia dei giusti».

Capitali narrativi/9 - L’infanzia nello spirito è vertice di una vita adulta

di Luigino Bruni

pubblicato su Avvenire il 07/01/2018

180107 Capitali narrativi 09 rid«Ma c’è voluto del talento per riuscire ad invecchiare senza diventare adulti»

Jacques Brel-Franco Battiato La canzone dei vecchi amanti

Ogni organizzazione e ogni comunità vorrebbe membri che si identificano autenticamente con la loro missione istituzionale, che amano genuinamente le sue narrazioni, che credono veramente in quello che dicono e fanno. Dove questa difficile operazione di sincera identificazione individuale con la missione istituzionale riesce molto bene è nell’ambito delle comunità e delle Organizzazioni a Movente Ideale (OMI), soprattutto quando gli ideali sono talmente alti da bucare il cielo e farci intravvedere il paradiso. Qui si viene a creare una sinergia perfetta tra persona e comunità. Ciascuno crede, spera, ama, desidera le cose di tutti gli altri, senza che questa “socializzazione del cuore” sia vissuta come alienazione e espropriazione del cuore dei singoli.

Capitali narrativi/10 - La sfida impedire la trasformazione dell’ideale in ideologia

di Luigino Bruni

pubblicato su Avvenire il 14/01/2018

180114 Capitali narrativi 10 rid«Immagina che [agli uomini legati dentro la caverna] capitasse naturalmente un caso come questo: che uno fosse sciolto, costretto improvvisamente ad alzarsi, a girare attorno il capo, a camminare e levare lo sguardo alla luce. … Credi che invidierebbe quelli che tra i prigionieri avessero onori e potenza? … o preferirebbe patire di tutto piuttosto che avere quelle opinioni e vivere in quel modo? Non sarebbe egli allora oggetto di riso? E chi prendesse a sciogliere e a condurre su quei prigionieri, forse che non l’ucciderebbero?»

PlatoneLa Repubblica

È tipico del pensiero ideologico – di ogni ideologia ma soprattutto di quelle di natura religiosa – dar vita a una rappresentazione del mondo di tipo dicotomico o gnostico. Si esaltano la felicità, la bellezza, la verità, la luce speciale di chi è dentro quell’esperienza, e si svalutano le felicità e le bellezze ordinarie di quelli che sono fuori. L’amicizia, il lavoro, il gioco, l’arte, la vita di tutti non bastano più. C’è bisogno di caricare queste realtà di significati aggiuntivi straordinari e diversi. E presto si finisce per non riuscire più a gioire di rivedere un “amico e basta”, del “lavorare e basta”, di “pregare e basta”, di “dipingere e basta”. Si comincia a credere che la semplice vita non basti per vivere. E mentre ci si convince di vivere più degli altri, si rischia di smettere di vivere veramente.

Capitali narrativi/5 - Non c'è più vitale garanzia della "libertà-senza-garanzie".

di Luigino Bruni

pubblicato su Avvenire il 10/12/2017

171203 Capitali narrativi 5 rid«Il desiderio umano resterà per sempre irriducibile a qualsiasi riduzione a adattamento»

Jacques Lacan Seminario V

Non è raro che le esperienze nate in nome della gratuità finiscano per entrare in conflitto proprio con quella gratuità che le ha generate. In molte imprese, il ‘semplice’ obiettivo di massimizzare il profitto già produce organizzazioni che fanno di tutto per cercare di orientare tutte le energie disponibili dei loro lavoratori verso questo fine. Ma se la mission di una Organizzazione a movente ideale (OMI) è il riscatto definitivo dei poveri o, magari, la conversione del mondo, ai membri si chiede di orientare a una causa così alta tutte le energie disponibili e quelle indisponibili, possibilmente tutta la vita. E così accade spesso che nella pratica delle OMI si ritrovi meno libertà e gratuità di quelle presenti nelle imprese e organizzazioni che le OMI criticano proprio per la mancanza di dono e di libertà.

Capitali narrativi/8 - Fondare e continuare senza fretta, come gli equilibristi

di Luigino Bruni

pubblicato su Avvenire il 31/12/2017

171230 Capitali narrativi 08 rid«Quando un genio davvero originale fa la sua comparsa nel mondo, gli uomini si affrettano a sbarazzarsene. Per raggiungere lo scopo hanno due metodi. Il primo è la soppressione. In caso di insuccesso, adottano il secondo metodo (che è molto più radicale e obbrobrioso): l’esaltazione, lo mettono su un piedistallo e lo trasformano in un dio»

Lu Xun, Introduzione a I detti di Confucio

Alle origini di molte comunità e movimenti si ritrova un’esperienza d’intensa e profonda prossimità, fra tutti e in primis con i fondatori. Un’intimità allargata che esalta e sviluppa l’intimità di ciascuno. È questo particolarissimo “bene relazionale” che attrae, sazia, affascina non meno del messaggio ideale ricevuto e annunciato. Il contatto dei cuori e dei corpi, la condivisione della stessa tavola dove si consumano pasti preparati insieme, gli abbracci veri ai “lebbrosi” che diventano subito abbracci veri e diversi scambiati l’un l’altro quando si torna a casa. Esperienze radicalmente anti-immunitarie, proprio perché non ci sono ancora le tante forme di mediazione che abbiamo inventato per non toccare la “ferita dell’altro”.

Capitali narrativi/6 - Conta riconoscere profeti e cantastorie sbagliati

di Luigino Bruni

pubblicato su Avvenire il 17/12/2017

171217 Capitali narrativi 6 rid«La povertà è la prima virtù ad essere scoperta da tutti i fondatori, e la prima ad essere dimenticata dai loro successori»

Carlo Maria Martini, Per amore, per voi, per sempre

L’ideologia è una malattia molto comune e grave nelle Organizzazioni a Movente Ideale (OMI), che si sviluppa soprattutto durante le crisi di capitale narrativo, quando nella carestia di storie vere da raccontare diventa molto seducente l’offerta di nuove storie artificiali che sembrano rispondere alla fame di senso e di futuro che sta colpendo la comunità. L’ideologia è la nevrosi dell’ideale – come l’idolatria è la nevrosi della fede. Tra le molte forme che assumono le ideologie, una particolarmente frequente e pericolosa è quella suggerita dalla novella El Conde Lucanor dello scrittore spagnolo Don Juan Manuel, che è la fonte medioevale della fiaba I vestiti nuovi dell’imperatore. Ma, a differenza delle sue varie riscritture moderne, nella novella originale troviamo elementi preziosi per aggiungere nuove parole al nostro discorso sui movimenti e sulle comunità che originano da ideali, carismi e motivazioni diverse e più grandi di quelle economiche.

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