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Da OPLA, una "mappa" per spiegare la povertà

L’Osservatorio sulla Povertà “Leo Andringa” (OPLA) è nato 3 anni fa per “monitorare” i risultati dell’EdC nel contrasto alla miseria: a che punto siamo? Video-Intervista a Marta Pancheva, ricercatrice OPLA

di Lourdes Hercules

L’Economia di Comunione è nata nel 1991 per i poveri: Marta Pancheva, puoi aiutarci a capire che cosa Edc ha fatto per i poveri in questi quasi 30 anni della sua esistenza?

Non è semplice spiegare quello EdC ha fatto in questi anni nell'ambito della lotta alla povertà in un linguaggio che sia comprensibile per tutti: OPLA nasce proprio come organo dell’Economia di Comunione che da una parte intende raccogliere le conoscenze negli ambiti della lotta e contrasto alla povertà e della promozione dello sviluppo umano integrale frutto della ricerca accademica, e dall'altra vuole dare voce specifica a quello che di originale l’Economia di Comunione ha da dire in questo ambito. 

Se i primi anni di OPLA hanno visto lo svilupparsi di alcuni studi di caso in realtà particolari, (nelle Filippine e in Argentina) e alcuni progetti di sviluppo  in collaborazione con altri organismi in Brasile, ora cerchiamo in qualche modo di fare un passo indietro.

Cosa intendi con "un passo indietro"?

Creare una sorte di cartografia o una mappa complessiva di quanto in questi tre decenni di vita l’EdC ha realizzato, avviando processi nell' ambito della lotta alla povertà, per valorizzarlo: ci siamo resi conto che esistono tante iniziative che sono parte della vita stessa delle aziende di economia di comunione, come pure in altri ambiti si sono realizzati progetti vari di sviluppo, o aiuti diretti che erogati in maniera diversa, in diverse parti del mondo. Un’altra complessità viene dalla stessa definizione di povertà: cosa intendiamo per povertà? Questo è anche un elemento molto importante dell’Economia di Comunione. Su cosa poniamo l’accento quando parliamo di povertà, ricchezza, benessere? Cosa esattamente intendiamo? Negli ultimi anni sono stati fatti tanti passi in avanti in una comprensione sempre più ricca di ciò che intendiamo per povertà, riconoscendo che si tratta di un fenomeno molto complesso, multidimensionale. In che modo l’Economia di Comunione cerca favorire uno sviluppo umano integrale e di portare fuori dalla miseria le persone che si trovano nelle condizioni più difficili di vita? Queste sono alcune delle domande che ci stiamo ponendo in questa nuova fase di vita dell' osservatorio.

Quali saranno i prossimi passi per OPLA?

Quanto noi ci proponiamo per questo nuovo anno di OPLA è un lavoro di tipo "cartografico", costruendo una "mappa" che ci permetta di dire con più precisione quali sono le azioni che sui vari livelli l’Economia di Comunione ha intrapreso e in cui è coinvolta con altre realtà in quest’ambito di contrasto alla povertà. Una mappa che ci permetterà sempre più di fare quello che abbiamo imparato dai nostri amici di ATD Quarte Monde: un incrocio dei saperi diversi che ci servono, sia a livello teorico, ma anche pratico. Si tratta di acquisire le competenze di chi la povertà la vive ogni giorno: un passo che ci permetterà di avere una visione più globale, complessiva, sia di ciò che ci troviamo di fronte, che di quello che come Economia di Comunione potremo donare agli altri.


Marta Panceva - Marta Pancheva, bulgara, è arrivata in Italia a 19 anni per fare l’Università. Nel corso della sua corso di studi per la laurea triennale in economia, nel porsi tante domande rispetto ai modelli economici tradizionali, ha scoperto quello che lei chiama l’assoluta novità della sua vita, l’Economia di Comunione.  Mi ha dato tanta speranza. Si è accesa una luce dentro questo percorso, a volte anche travagliato.  Ho proseguito con gli studi approfondendo con un dottorato di ricerca anche gli aspetti legati all’economia civile

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