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Spagna: «Noi impegnati a curare l'ambiente»

#EoF: le storie - La lettura della Laudato si’ ha cambiato i piani di un giovane economista spagnolo, Ismael Pérez Franco

di Maria Gaglione

pubblicato su Avvenire il 10/09/2020

«Nato in una famiglia di agricoltori e allevatori, fin da piccolo ho sempre sentito un forte legame con la terra. Durante il mio primo anno di economia, ho cominciato a frequentare la Gioventù Universitaria Cattolica, associazione giovanile in cui ho imparato a coniugare la mia attività di studente universitario con l’essere un giovane cattolico impegnato a costruire un mondo migliore. Nel 2017 abbiamo approfondito l’enciclica Laudato si’». Ismael ci confida che quella lettura è stata decisiva nella sua vita: «La mia visione della realtà è cambiata, ho capito che i miei studi non potevano rimanere solo 'un pezzo di carta' per trovare un lavoro. E mi sono chiesto come gli studi in economia potessero essere a servizio della società in cui vivo oggi. Alcune pagine dell’Enciclica mi hanno indicato una strada e sono ritornato a quel 'primo legame': la terra, l’ambiente, l’ecologia. Dopo la laurea e un master, ho avuto l’opportunità e la fortuna di cominciare nel 2019 un dottorato in Economia Ambientale, con un progetto di ricerca sugli effetti dei cambiamenti climatici sull’allevamento. Quando mi sono iscritto all’Economy of Francesco, poter scegliere di approfondire il tema Agricoltura e Giustizia insieme a giovani di tutto il mondo impegnati in modi diversi nella cura della nostra casa comune, mi è sembrata una immensa opportunità».

Perché accostare la parola giustizia ad una attività come l’agricoltura? «Noi siamo parte, non padroni, della rete interconnessa della vita. La giustizia è la premessa per costruire una società capace di garantire una vita degna ed equa per tutti e in armonia con gli altri esseri viventi. Studiare e realizzare pratiche agricole, di allevamento e di gestione delle risorse, sostenibili, in grado di custodire la biodiversità e di provvedere al sostentamento di tutti è fondamentale. Ma non semplice da realizzare». E il giovane dottorando cita la Laudato si’: «La cura degli ecosistemi richiede uno sguardo che vada aldilà dell’immediato, perché quando si cerca solo un profitto economico rapido e facile, a nessuno interessa veramente la loro preservazione. Ma il costo dei danni provocati dall’incuria egoistica è di gran lunga più elevato del beneficio economico che si può ottenere. Nel caso della perdita o del serio danneggiamento di alcune specie, stiamo parlando di valori che eccedono qualunque calcolo. Per questo, possiamo essere testimoni muti di gravissime inequità quando si pretende di ottenere importanti benefici facendo pagare al resto dell’umanità, presente e futura, gli altissimi costi del degrado ambientale».

Ismael insieme ad altri suoi colleghi è corresponsabile dell’ambito dedicato alla Ricerca nel gruppo tematico Agricoltura e Giustizia. «Ogni volta è interessante e sorprendente ascoltare idee diverse e confrontarsi su temi che ci interrogano tutti, quali: l’inclusione sociale, il recupero delle aree rurali, l’uguaglianza di genere, l’accesso alle risorse, la mortalità per fame o malnutrizione, il lavoro dignitoso, il rapporto tra crisi climatica e capacità produttiva del settore agricolo, agricoltura sostenibile, politiche agricole». Ismael guarda al futuro e pensa che l’esperienza che sta costruendo con i suoi giovani compagni contribuirà anche ai suoi studi di dottorato. «Sono sicuro che la mia tesi avrà i volti, le voci e le idee di tutti i giovani che sto incontrando in questo bellissimo viaggio. Un viaggio per fare della casa che abitiamo un posto migliore».

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