Dal 4 al 6 luglio si è tenuto al Polo Lionello Bonfanti di Loppiano il laboratorio di narrativa della SEB intitolato “Parole laiche di economia biblica”.
di Candela Copparoni
pubblicato su Città Nuova il 10/07/2025
In un’atmosfera distesa e coinvolgente, i partecipanti al corso offerto dalla Scuola di economia biblica, con la collaborazione di Economy of Francesco, sono stati invitati a riflettere sul senso delle parole a partire dalla rilettura dei testi sacri, e a formulare delle storie alternative dando via libera alla creatività. Come affermano gli organizzatori, l’iniziativa nasce dalla convinzione che «c’è un altro modo per parlare di economia. Un modo che parte dalle storie, dai simboli, dalla profondità dell’umano. Un linguaggio laico, potente e generativo».
Il programma è iniziato venerdì 4 luglio con una riflessione del teologo don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei, sulla forza generativa delle parole bibliche nella dottrina sociale della Chiesa. Nel suo intervento ha messo in luce l’importanza delle encicliche papali nel rilevare le difficoltà che il popolo di Dio attraversa in ogni tempo e che talvolta non è in grado di comunicare.
In seguito, l’economista Luigino Bruni, fondatore della Scuola di economia biblica, ha approfondito la relazione fra la Bibbia e la letteratura, prendendo come riferimento il libro della Genesi e avviando un dialogo con il pensiero del filosofo danese Søren Kierkegaard e quello dello scrittore tedesco Thomas Mann.
Nella sua opera Timore e Tremore, Kierkegaard aveva reinterpretato il capitolo 22 della Genesi, nel quale Dio chiede ad Abramo di sacrificare il figlio Isacco, dando 4 versioni diverse di quello che sarebbe potuto accadere. Così facendo, l’autore mette in risalto come la fede sia più legata alla fiducia totale in Dio che non alla razionalità e all’etica.
Dopo la lettura dei testi si è aperto uno spazio affinché i partecipanti al corso potessero scrivere la propria narrazione del racconto biblico, un’opera nuova e personale che hanno elaborato lungo i tre giorni e che è stata condivisa con tutto il gruppo alla fine del percorso. Da Abramo che uccideva il figlio perché nessun angelo era arrivato per fermarlo, a Isacco che sacrificava il proprio padre, a Sara, la madre del ragazzo che aveva giustamente voce in capitolo… Soffermarsi sulle diverse storie, raccontate con un taglio attuale, ha permesso di osservare le relazioni fra i vari personaggi e le emozioni che ognuno di loro avrebbe potuto provare, mettendo a confronto il racconto della Genesi con la vita odierna.
Il secondo giorno di laboratorio è stato guidato dal poeta e formatore Gabriel Del Sarto, che basandosi sul racconto biblico di Giona e applicando il Viaggio dell’eroe come tecnica narrativa, ha stimolato i partecipanti a produrre una storia di finzione o reale in cui fossero loro stessi i protagonisti.
Nel pomeriggio, una nuova proposta di Bruni per analizzare il rapporto fra Bibbia e finzione a partire dagli scritti del saggista argentino Jorge Luis Borges, in particolare dal racconto intitolato “Il Vangelo secondo Marco”.
Durante l’evento non sono mancati gli spazi di espressione artistica, come la serata dedicata al reading teatrale “La grammatica del dono. I miserabili”, un’opera musicale di Noi Duo sulla base della rilettura di Luigino Bruni dei grandi classici letterari a partire dalla luce del Vangelo.
Credit Foto: © Luca Iacovone