Dall’Irlanda, sette uomini e una ragazza coraggiosa sono partiti per il Burkina Faso per offrire un aiuto concreto allo sviluppo di un progetto di EdC. La cronaca di un quotidiano irlandese.
di Sean McMahon
pubblicato su Anglo Celt newspaper il 24/01/2018
Alcuni volontari di Cavan e dintorni sono da poco rientrati da un soggiorno molto fruttuoso presso una comunità di agricoltori in una regione remota dell’Africa occidentale, dove si sono adoperati insieme agli abitanti del luogo per dar vita ad un caseificio nel quale sarà possibile installare delle mungitrici. Ciò permetterà agli agricoltori locali di passare da un allevamento di sussistenza all’utilizzo di tecniche più avanzate da cui ricavare un reddito. I volontari torneranno in Africa per seguire lo sviluppo del progetto, e, contemporaneamente, hanno lanciato un appello in patria per reperire i macchinari necessari..
Uno dei volontari di Cavan, Paul Connolly, ha raccontato all’Anglo-Celt l’esperienza del viaggio in Burkina Faso, che si è svolto dal 27 dicembre al 6 gennaio scorsi. L’idea di questo viaggio, ci ha spiegato, è nata perché la sua azienda fa parte di un’associazione benefica che finanzia progetti di questo tipo. “Si chiama ‘Economia di Comunione’. Tempo fa, ho conosciuto un sacerdote africano interessato all’iniziativa, voleva creare una fattoria-scuola in Burkina Faso”.
“Ho deciso di destinare a lui i miei fondi, perché mi sono reso conto che era determinato a realizzare il suo progetto, mi è sembrato un buon modo per utilizzare quel denaro. È già da qualche anno che io e alcuni altri dell’Irlanda finanziamo questo progetto”, ha detto Paul Connolly.
Con soddisfazione, ci ha spiegato che la scuola è diventata realtà e ha già iniziato ad accogliere diversi studenti.
Padre Expedit Gnoumou ha insistito perché Paul Connolly e gli altri andassero di persona a visitare la struttura che i loro finanziamenti hanno contribuito a costruire. “Abbiamo risposto che ci sarebbe piaciuto anche dare una mano con il lavoro, e lui ci ha detto subito che al nostro arrivo avremmo trovato i mattoni pronti. Così ho coinvolto un amico della zona di Kells, Kevin Costello, che fa l’agricoltore e il muratore: è stata una fortuna averlo nella squadra. Con noi sono venute altre cinque persone di Cavan e due di Dublino”.
Il viaggio è stato lungo: dopo il primo aereo per Parigi, hanno raggiunto Algeri e poi Ouagadougou, e infine hanno percorso in macchina altri 400 km, alcuni dei quali su strade sterrate. “Al nostro arrivo siamo stati accolti benissimo, la gente del luogo si è presa ottima cura di noi. A un certo punto abbiamo persino dovuto chiedere loro di prepararci meno cibo per la cena!”.
“Il lavoro è stato intenso. Non abbiamo fatto giri turistici e ci siamo spostati solo per andare all’aeroporto. Abbiamo lavorato bene con gli uomini del posto, che grazie alla loro forza fisica sono stati perfettamente in grado di usare i picconi per scavare la buca per le fondamenta del caseificio."
“Abbiamo costruito il caseificio, e quando siamo andati via mancava solo il tetto. Una volta creata la struttura, con la giusta planimetria e forma, con le loro capacità saranno in grado di aggiungere il tetto”, ha spiegato. La sabbia e la ghiaia per i mattoni e la malta sono state raccolte dal letto di un vicino fiume.
Un appello per la donazione di mungitrici
Paul Connolly invita gli agricoltori in possesso di mungitrici in disuso a donarle in tutto o in parte per questo progetto. Nella fattoria c’è un trattore, ma mancano gli accessori, come i cassoni, le pale caricatrici e i rimorchi. “Saremmo grati a chi potesse donarceli”, ha detto Paul Connolly. Paul ci ha raccontato di voler procurare anche un pick-up, poiché la fattoria ne ha urgente bisogno. Al momento, gli agricoltori utilizzano delle motociclette a tre ruote con rimorchio.
“Fra qualche mese inizieremo a reperire fondi per mandare loro un container con l’attrezzatura per il caseificio, compresi le mungitrici, i generatori e altri strumenti. Manderemo loro anche le istruzioni per mungere le mucche servendosi delle macchine, così non dovranno più farlo manualmente”, ci ha spiegato Connolly.
La fase seguente del progetto consisterà nel costruire un impianto per la produzione dello yogurt, prodotto di cui si fa un grande consumo nel paese.
Paul Connolly ci ha inoltre spiegato che nella zona è difficile reperire mucche da latte di buona qualità, e per questo intende contattare Bothar, un’ONG attiva nel settore dell’agricoltura, per capire come trasportare animali sul posto.
“Il Burkina Faso è il secondo paese più povero al mondo, è stato importante per noi renderci conto delle condizioni in cui vivono tantissime persone nel mondo”.
La fattoria-scuola ha firmato un contratto con una vicina miniera per la fornitura di cibo. Al momento si lavora per la sussistenza, ma Padre Expedit Gnoumou vuole dimostrare agli agricoltori che con l’uso di mezzi più moderni saranno in grado di generare un reddito.
“Speriamo che sia il primo di una serie di viaggi, vorremmo andare lì regolarmente per continuare a lavorare. Questa gente ha bisogno di maggiore sviluppo”.
La fattoria-scuola fornisce galline e uova alla popolazione del luogo, e gli agricoltori si dedicano anche alla piscicoltura: durante il soggiorno di Paul Connolly, un’abbondante pesca di pesci gatto è diventata una deliziosa cena. Paul ci ha detto poi che nella zona è in funzione anche un pozzo a pompa elettrica costruito alcuni anni fa grazie al sostegno del suo gruppo.
Il lavoro che Paul Connolly e il gruppo stanno svolgendo in Africa occidentale è davvero eccezionale. Chi volesse offrire un contributo donando una mungitrice o un accessorio per il trattore può contattare telefonicamente Paul al numero +353 879356756.
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Nota del redattore: Dopo aver letto quest’articolo, un agricoltore irlandese ha donato degli strumenti per la mungitura, e, come lui, molti altri stanno prendendo contatti per offrire il loro aiuto. Paul Connolly aggiunge che, se qualcuno fosse interessato a fare un anno di volontariato come direttore della fattoria, Padre Expedit sarebbe libero dalla gestione quotidiana della scuola per concentrarsi sullo sviluppo futuro.
traduzione di: Emanuela Maria Cavaleri