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Pubblicato: Sabato, 18 Giugno 2016 22:15
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Scritto da Antonella Ferrucci
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Le voci dei giorni/15 - Misteriose e scomode sono le vie della fedeltà alla parola
di Luigino Bruni
pubblicato su Avvenire il 19/06/2016
"Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell'uomo … Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti. … Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti."
Luca 6,22;26
La condizione naturale del profeta è l’insuccesso. Sono i falsi profeti a essere ascoltati e seguiti, a rispondere perfettamente alle aspettative del loro tempo. L’essere seguiti, raggiungere fama e onori, è sempre stato un segno inequivocabile di falsa profezia – e continua a esserlo. I veri profeti, invece, sono sempre fuori tempo, scomodi, antipatici, fastidiosi.
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Pubblicato: Sabato, 11 Giugno 2016 20:45
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Scritto da Antonella Ferrucci
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Le voci dei giorni/14 - Bisogna imparare di nuovo a donarsi il lievito e l'arte dell'impasto
di Luigino Bruni
pubblicato su Avvenire il 12/06/2016
“Il Signore mi portò fuori in spirito e mi depose nella pianura che era piena di ossa; mi fece passare tutt'intorno accanto ad esse. (…) Mentre io profetizzavo, sentii un rumore e vidi un movimento fra le ossa, che si accostavano l'uno all'altro, ciascuno al suo corrispondente. Guardai ed ecco sopra di esse i nervi, la carne cresceva e la pelle le ricopriva, ma non c'era spirito in loro. (…) Lo spirito entrò in essi e ritornarono in vita e si alzarono in piedi”
Ezechiele 37,1-10
Perché la nostra vita in comune sia buona e felice è necessario saper tenere assieme realtà diverse e opposte tra di loro. Creare alleanze improbabili e imprevedibili tra persone e dimensioni che il buon senso vorrebbe tenere separate e lontane. Le parole, non semplici, "carisma" e "istituzione", dicono qualcosa di questa natura dialogica e conflittuale della vita buona.
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Pubblicato: Sabato, 04 Giugno 2016 20:45
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Scritto da Antonella Ferrucci
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Le voci dei giorni/13 - Ciò che davvero conta è camminare, fino alla fine
di Luigino Bruni
pubblicato su Avvenire il 05/06/2016
“Sposata hai una pena di non sentire mai dolcezza alcuna che non sia di tutti”
Davide Maria Turoldo, L’Uomo
La sfida più impegnativa in tutte le esperienze comunitarie è riuscire a dar vita ad un “noi” che non finisca per mangiare gli “io” delle singole persone che lo hanno generato. I nomi collettivi sono buoni e dalla parte della vita solo se sono accompagnati e preceduti dai nomi e dai pronomi personali. I “noi” senza gli “io” sono all’origine di tutte le patologie comunitarie e dei regimi illiberali, anche quando si presentano come promessa di liberazione e si rivestono di una veste salvifica.
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Pubblicato: Sabato, 28 Maggio 2016 20:45
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Scritto da Antonella Ferrucci
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Le voci dei giorni/12 - La vita più sfiorita si ferma ai suoi progetti giovanili
di Luigino Bruni
pubblicato su Avvenire il 29/05/2016
“Salvami, o Dio, dalle molte parole”
Sant’Agostino, De Trinitate
Gli effetti più rilevanti delle nostre azioni sono quelli non intenzionali, che generiamo non pensandoci, o volendo esattamente l’opposto di quanto finisce poi per accadere. La radice di questa distanza tra intenzioni e risultati sta nella impossibilità di controllare i processi cui diamo vita, che sono più complessi e liberi della nostra capacità di dominarli. Ogni nostro atto è un seme che fiorisce, cresce e muore secondo leggi che ci sfuggono. Se i risultati di quanto facciamo nascere fossero tutti inscritti nella nostra volontà e intelligenza e da queste catturati, il mondo sarebbe un luogo troppo triste e povero in cui vivere, ci perderemmo le sorprese più grandi “sotto il sole”.
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Pubblicato: Sabato, 21 Maggio 2016 21:00
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Scritto da Antonella Ferrucci
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Le voci dei giorni/11 - Il lavoro quotidiano è lievito in ogni percorso e vocazione
di Luigino Bruni
pubblicato su Avvenire il 22/05/2016
“La tensione dell’esistenza e il pungolo che dal profondo ci muove a viverla, stanno proprio nel fatto che ogni fase è nuova, non era mai accaduta prima, è unica, e poi passa per sempre. Non appena non si avverte più quel pungolo a vivere l’esistenza, nasce un sentimento di monotonia che può crescere fino alla disperazione”
Romano Guardini, Le età della vita
La dimensione spirituale della vita è reale e concreta almeno quanto quella organica e psichica. Non avremmo mai iniziato a guardare meravigliati le stelle, a scrivere un verso poetico, a onorare i nostri morti, se insieme alla carne e alle ossa non fossimo abitati da un soffio invisibile, che ci sfugge e ci ama. L’onore, la sincerità, la bellezza, la mitezza e tutte le beatitudini, sono faccende spirituali, perché né il sangue né la carne ce le possono rivelare.
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Pubblicato: Sabato, 14 Maggio 2016 21:00
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Scritto da Antonella Ferrucci
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Le voci dei giorni/10 - Nessun tetto di casa è alto abbastanza se non tocca il cielo
di Luigino Bruni
pubblicato su Avvenire il 15/05/2016
“La maturità è tutto”
W. Shakespeare, Re Lear
Diventare adulti è una esperienza meravigliosa. È un fatto tutto spirituale e morale, che genera una gioia capace di compensare e qualche volta superare quella naturale tristezza che accompagna la fine della giovinezza e delle sue tipiche bellezze. Le forme e i tempi della maturità sono molti e diversi, iscritti nelle carni e nella storia di ciascuno.
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Pubblicato: Sabato, 07 Maggio 2016 21:00
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Scritto da Antonella Ferrucci
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Le voci dei giorni/9 - La tentazione di "conformare" e l’antidoto dell’"ecceità"
di Luigino Bruni
pubblicato su Avvenire il 08/05/2016
“Quello che deve starci a cuore, nell'educazione, è che nei nostri figli non venga mai meno l'amore per la vita. … E che cos'è la vocazione di un essere umano, se non la più alta espressione del suo amore per la vita?”
Natalia Ginzburg, Le piccole virtù
Ogni vocazione è un’esperienza di radicale bellezza, è prima di ogni altra cosa un incontro meraviglioso.
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Pubblicato: Sabato, 23 Aprile 2016 21:00
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Scritto da Antonella Ferrucci
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Le voci dei giorni/8 - Chi fa nascere davvero è generosamente vulnerabile
di Luigino Bruni
pubblicato su Avvenire il 24/04/2016
"Esistono valori umani che sono inseparabili dalla vulnerabilità. C’è un’eccellenza che è per natura sociale e dipendente dagli altri, la cui natura non sta nell’afferrare, trattenere, intrappolare e controllare, ma nel lasciare uno spazio importante all’apertura, alla ricettività, alla meraviglia"
Martha Nussbaum, La fragilità del bene
Le organizzazioni sono organismi vivi che evolvono e cambiano nel tempo. Molte trasformazioni sono buone e generative di vita. Altre lo sono meno, alcune conducono su infelici sentieri di declino.
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Pubblicato: Sabato, 16 Aprile 2016 22:00
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Scritto da Antonella Ferrucci
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Le voci dei giorni/7 - I seducenti vangeli senza croci dei falsi riformatori
di Luigino Bruni
pubblicato su Avvenire il 17/04/2016
"Grave e terribile errore fu l'invenzione delle croci”
Vangelo di Tommaso
I processi di cambiamento delle organizzazioni a movente ideale e delle comunità carismatiche sono particolarmente complessi e delicati perché, a differenza di molte organizzazioni economiche o burocratiche dove il cambiamento è pianificato e guidato verso gli obiettivi indicati dai proprietari, nelle realtà ideali la riforma è un procedere verso l’ignoto.
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Pubblicato: Sabato, 09 Aprile 2016 22:00
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Scritto da Antonella Ferrucci
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Le voci dei giorni/6 - Vedere anche nell'oscurità, oltre le finte luminosità
di Luigino Bruni
pubblicato su Avvenire il 10/04/2016
"Esistono qualità o eccellenze che l’io non può attribuirsi da solo: la purezza, lo charme, la modestia, lo humour, tutte le perfezioni che scompaiono al solo sfiorarle, anche solo per un attimo, perché non possono esistere se non in quanto inconsapevoli di sé. In altri termini, non è mai lo stesso soggetto a esserlo e a dirlo.”
Vladimir Jankélévitch, Il puro e l’impuro
Le esperienze decisive della vita non sono facili da riconoscere e da chiamare per nome, perché se ne capissimo la natura benedicente la loro ferita non lascerebbe su di noi alcun segno, non ci in-segnerebbe nulla.
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Pubblicato: Sabato, 02 Aprile 2016 22:00
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Scritto da Antonella Ferrucci
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Le voci dei giorni/5 - L’arte del riformare è umile e miracoloso artigianato
di Luigino Bruni
pubblicato su Avvenire il 03/04/2016
"Una comunità non è mai fondata una volta per tutte. Il primo fondatore non può essere il solo e unico punto di riferimento. I bisogni della società cambiano; le comunità evolvono; i loro membri crescono. Esse hanno bisogno di essere continuamente ‘ri-fondate’. Il mito fondatore rimane ma la forma con la quale si incarna è chiamata a cambiare. È qui che la presenza di saggi ‘ri-formatori’ è necessaria. Questi sono capaci di avanzare, mantenendo e approfondendo il mito fondatore, potando e rimodellando ciò che nei primi anni sembrava essenziale ma che in realtà non lo era”
Jean Vanier, Il mito fondatore
Le storie delle comunità, delle organizzazioni, dei movimenti che sono stati capaci di vivere oltre la stagione dei fondatori, presentano alcune costanti: hanno avuto dei riformatori e hanno saputo raccontare storie nuove accanto a quelle fondative.
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Pubblicato: Sabato, 19 Marzo 2016 23:00
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Scritto da Antonella Ferrucci
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Le voci dei giorni/4 - Fuori dalle "case", dagli angoli riposti, si vede e si lievita
di Luigino Bruni
pubblicato su Avvenire il 20/03/2016
"Signore, non avevi seminato buon seme nel tuo campo? Come mai, dunque, c'è della zizzania?" Egli disse loro: "Un nemico ha fatto questo". Gli dissero: "Vuoi che andiamo a coglierla?". Ma egli rispose: "No, affinché, cogliendo le zizzanie, non sradichiate insieme con esse il grano. Lasciate che tutti e due crescano insieme fino alla mietitura”
(Matteo 13,24-30)
“Un mio amico tornando da una vacanza all’estero ha esclamato sorpreso: ‘Lì ci sono molti più ciechi che da noi’. Gli ho risposto: ‘Non ci sono più ciechi: escono solo più di casa, perché ci sono meno barriere architettoniche, più infrastrutture dedicate, una cultura che incoraggia i ciechi ad avere una vita pubblica”.
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Pubblicato: Sabato, 12 Marzo 2016 20:00
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Scritto da Antonella Ferrucci
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Le voci dei giorni/3 - I carismi fondano comunità vulnerabili, ma rigenerabili
di Luigino Bruni
pubblicato su Avvenire il 13/03/2016
“Il filosofo si riconosce dal fatto che egli ha, inseparabilmente, il gusto dell’evidenza e il senso dell’ambiguità. Quando si limita a subire l’ambiguità, essa prende la forma dell’equivocità. Nei più grandi, invece, essa è posta a tema, e contribuisce a fondare le certezze, anziché minacciarle”
M. Merleau-Ponty, Elogio della filosofia
Sono gli ideali, più degli interessi, a spingere avanti il mondo. A volte siamo noi a generarli nella parte più luminosa della nostra anima. Altre volte siamo ‘chiamati’ dagli ideali degli altri: un giorno scopriamo che erano già vivi dentro di noi ed aspettavano solo di essere accesi.
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Pubblicato: Sabato, 05 Marzo 2016 23:00
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Scritto da Antonella Ferrucci
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Le voci dei giorni/2 - Il miracolo dell’albero e della talea: resistere alla morte
di Luigino Bruni
pubblicato su Avvenire il 06/03/2016
“Beato l’uomo che non segue il consiglio dei malvagi. …
Egli sarà come un albero piantato vicino a ruscelli,
il quale dà il suo frutto nella sua stagione,
e il suo fogliame non appassirà”
Salmo 1
L’intelligenza degli esseri umani non è l’unica intelligenza del pianeta. Accanto alla nostra c’è quella diversa degli animali, quella degli insetti, e quella ancora diversa delle piante. La botanica e le altre scienze ci stanno mostrando che le piante e i vegetali sentono, imparano, vedono, soffrono, ricordano, decidono, si aiutano e collaborano tra di loro, e sono molto più simili a noi di quanto pensiamo.
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Pubblicato: Sabato, 27 Febbraio 2016 23:00
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Scritto da Antonella Ferrucci
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Le voci dei giorni/1 - Chi lo sa può anche rinunciare a essa, senza proclamarlo
di Luigino Bruni
pubblicato su Avvenire il 28/02/2016
“È legge dell’universo che non si può far la nostra felicità senza far quella degli altri”
Antonio Genovesi, Lettere
‘Un giorno ti dirò, che ho rinunciato alla mia felicità, per te’. Le prime parole della canzone degli Stadio, vincitrice dell’ultimo festival di Sanremo, è una buona occasione per riflettere sulla felicità nostra e su quella degli altri. La nostra civiltà ha messo la ricerca della felicità individuale al centro del proprio umanesimo, relegando sempre più sullo sfondo altri valori e la felicità degli altri – a meno che non siano un mezzo per aumentare la nostra felicità.
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