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#OPLA - Dietro al tappeto: la mostra «Capitale Zero» in Siria

Dopo esserci concentrati per sei puntate della rubrica OPLA sui nuovi criteri adottati dall’EdC per trovare nuove vie d’uscita dalla povertà, oggi riportiamo un esempio pratico di tale approccio che dimostra che, quando si innesca la comunione, spesso succedono cose che non ci si aspetta

a cura del Team OPLA*

La nostra storia si svolge in Siria dove, ormai da parecchi anni, si vive un indescrivibile dramma sociale, politico ed economico. In un contesto così, la scarsità di risorse potrebbe sembrare la prima barriera all’avvio di un’iniziativa economica, dato che spesso i produttori non hanno le materie prime per produrre e nemmeno i clienti hanno i soldi per comprare. Ma un’operatrice EdC sul posto ci racconta che la comunione non sempre segue le logiche a cui siamo abituati.

«Abbiamo iniziato un progetto con gli anziani senza avere nessuna risorsa materiale, se non la buona volontà ed il bene che c’è nelle persone. Abbiamo fatto insieme un cammino per due anni basato su incontri informali, dove si stava insieme, ci si prendeva un caffè e poi ci si metteva a fare qualche lavoro artigianale -. Abbiamo pensato ‘che bello che questi anziani lavorano, fanno qualche cosa’:  per dare un valore a questi loro lavori, abbiamo deciso di farne una mostra. Non potete immaginare cosa ne è uscito: in questi giorni è stata fatta una mostra così grande, ma così grande che non riuscivo a crederci. Tutto è partito da sei donne molto anziane che erano fedeli ai nostri appuntamenti e venivano ogni lunedì a pregare, prendersi un caffè e poi lavorare. Poi si sono unite loro tante altre donne che dicendo "possiamo aiutarvi", hanno portato alcune cose. Una di loro era molto coraggiosa e ha detto: "vogliamo che questa sia una mostra con capitale zero. Cosa vuol dire? A casa abbiamo tanti pezzi di stoffa, strisce, tante cose, abbiamo molta arte"».

«La mostra è stata realizzata senza spendere un soldo, tutto è venuto dalle case delle persone - in Siria! Poi è venuto il vescovo, e quando ha saputo di questo e ha detto: “tutto quello che alla fine non avrete venduto, lo compro io!’, per incoraggiare quelle donne anziane, per dare valore. Poi sono venuti bambini a fare una piccola kermesse giocando insieme per raccogliere soldi da donare alle donne anziane. Per me è stato credere alla legge del vangelo. A dire la verità, quando quella volontaria ha detto ‘capitale zero, non pagheremo un soldo’ non riuscivo a crederci. Ma è stato tanto più grande di quello che ci si poteva aspettare».

«Sento che abbiamo di fronte una grande sfida: credere che è possibile la comunione con cose piccolissime - veramente non potete immaginare con pezzi di stoffe… ma cosa non hanno fatto! La creatività della comunione è sorprendente».

«Ad un certo punto è arrivata una signora molto ricca che ha portato in dono una giacca di pelliccia e ha chiamato le sue amiche benestanti per riuscire a venderla ad un prezzo alto. Infine, e proprio non ce lo aspettavamo, è arrivata addirittura la TV a fare delle riprese, perché anche per loro era una cosa notevole vedere quelle donne, che sembravano un peso per la società ed invece erano diventate donatrici

In questo racconto sono presenti tanti elementi fondamentali dell’approccio EdC, ma forse il principale è quello delle relazioni. Le relazioni possono essere viste come il retro di un tappeto, dove si intrecciano tanti fili per farne un capolavoro. Anche qui, tutto è nato da un percorso fatto insieme e dalla voglia di mettere in luce i talenti e le belle cose che ciascuno faceva - partendo da persone di cui la società spesso non vuole neanche sentir parlare. Ed ecco che ancora una volta la pietra scartata diventa la pietra d’angolo.

 Credits foto: Immagine di Julia Volk da Pexels:


* Il team OPLA: Francesco Tortorella, Germán Jorge, Maria Helena Fonseca Faller, Tainã Santana

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